Probabilmente è superfluo
sottolinearlo, ma questo terzo volume di Immaginario
Sexy si mantiene sugli alti standard dei
precedenti.
Oltretutto, i refusi sono ormai pochissimi.
Appena intrapresa la lettura si
avverte sin da subito che qualcosa è cambiato nelle edizioni di Renzo Barbieri,
e di riflesso nella società italiana: le collane proliferano più che in
precedenza, ma molte non riescono che a raggiungere solo 12 numeri, se non
addirittura i miseri 5 di Yuppie e di
Spaghetti, usciti rispettivamente nel
1986 e nel 1987. Segno inconfutabile che ormai questo tipo di editoria stava
arrivando al capolinea, stroncato dalla crisi generale del fumetto, dal
dirottamento dell’attenzione dei lettori verso altri generi e dallo
sdoganamento di materiale pornografico nel formato più appetibile delle
videocassette – a cui Barbieri cercò di far fronte con l’aggiunta di foto
pornografiche in alcune testate.
Anche questo volume offre
l’occasione di cogliere il clima culturale e sociale degli anni che tratta (già
agli inizi del 1986 campeggiava in copertina il termine «AIDS») e di avere
conferma del fiuto di Barbieri, il quale non aveva vergogna a convertire in
fumetti porno anche le soap opera e
telefilm come Magnum P. I. e Kojak (che diventano rispettivamente 44 Magnum e Kondor, ma ce ne furono molti altri), dopo aver cavalcato qualche
anno prima la popolarità che avevano riscosso Cronaca Vera e rotocalchi simili riproducendone una grafica di
copertina identica per offrire un prodotto diverso, essendo realizzato quasi
esclusivamente a fumetti.
Ovviamente non manca la gloriosa
parata di titoli indimenticabili (“Ani”
di piombo è forse il più memorabile) e proprio in virtù della vita effimera
di molte di queste ultime testate, e della conseguente rarità (alcune copertine
sono difatti assenti), ho potuto apprendere cose che non hanno ancora fatto
capolino sui blog di Charles e Tippy:
su Pierino, versione porno cartacea
di Alvaro Vitali, trovò spazio anche tal Fabio Cazzuono, ispirato a Diego
Abatantuono; Cimiteria ebbe uno spin off (Misteria, ma il puntuale Mencaroni rileva come la sua storia fosse
incongruente con la biografia della presunta genitrice) e soprattutto La Moschettiera era la versione porno de
Le Sette Vite dello Sparviero!
Per non parlare di un’azzardata serie, Paparazzo, il cui protagonista era ispirato
all’Umberto Smaila di Colpo Grosso,
che non deve aver gradito molto visto che la collana si è chiusa dopo soli tre
volumetti.
Con la sua durata più lunga dei
precedenti e il ricco apparato iconografico finale, in cui non mancano raccolte
e ricopertinati, questo terzo volume assume l’aspetto di un sontuoso mausoleo
dedicato alla “famiglia” Edifumetto/Squalo, ma la collana proseguirà ancora
visto che sono annunciati altri due volumi (dedicati a Ediperiodici ed editori
minori) – ma parlando con Mencaroni a Lucca mi pare di aver capito che uno dei
due sarà diviso a sua volta in due volumi data la mole imponente di materiale.
Kojak è comparso anche in un numero di Napoleone ( SBE ) di Bacillo Bacilieri in cui era una convention di cosplayers di famosi detectives insieme a Starsky & Hutch, Colombo , Bertha Cool ( un refuso, pare ce ne siano anche negli albi SBE, si pappò la acca ed io la rimetto ) e Holmes ( che nella storia è sposato con la Cool ).
RispondiEliminaKojak dovrebbe essere tabu. Ricordo di aver letto, da bimbo, sul Corsera di un teppista americano che si era macchiato di un reato violento dopo aver visto un episodio del serial. Era un police procedural duro e puro per i tempi. Personaggi credibili con facce facciose e sir Savalas che girava lindo e pitto come un milordino senza mai un capello fuori posto in mezzo alla suburra del bronx. Nessuno dovrebbe potersi permettere di prenderlo x il lato B. Non posso dirlo al signor Barbieri senza ricorrere ad un medium, ma mi piacerebbe. Riesci a vedere Nick Raider scritto come un episodio di K ? Sarebbe naufragato dopo solo duecento numeri ed una manciata di specials ed almanacchi ed un fiacco tentativo di rilancio x Ed If ? Sarebbe ancora nelle edicole sicuramente e Nick Kondor, che non avrebbe quella insulsa sahariana e quel taglio da maranza, suggerebbe perplesso il suo leccalecca mentre osserva nel crepuscolo gli avvoltoi che planano sulla sua città. Pfui.
Proprio così.
EliminaGiusto
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