lunedì 23 gennaio 2017

Marvel Knights Spider-man 1: Nel regno dei morti

In fumetteria non era arrivato niente (il dodicesimo di Don Camillo si fa attendere, anche se mi pare che a Lucca ci fosse), quindi mi sono dedicato di nuovo alla ricerca di qualcosa di interessante tra le proposte scontate del 25%.
Ovviamente quando ho visto che le storie di Marvel Knights Spider-man erano scritte da Mark Millar sapevo di dovermi aspettare qualche smargiassata ingenuamente provocatoria, oltretutto applicata al personaggio Marvel che mi piace di meno, ma i disegni non sembravano male e quindi l’ho preso, tanto più che già in origine il prezzo non era alto: 12 euro per un volumetto di 144 pagine.
In realtà le storie concepite da Millar non sono affatto male e la sua carica iconoclasta è stata indirizzata qui in maniera abbastanza sobria e puntuale, introducendo degli elementi originali nella vicenda e architettando situazioni per nulla banali – la breve sequenza con cui inizia la storia in sordina è ottima, ma anche certi dettagli “realistici” come la dipendenza di Peter Parker dagli antidolorifici non sono male. D’altra parte non penso che la Marvel conceda tanta libertà nel trattare il suo personaggio-simbolo, per quanto in un progetto a se stante come questo, e inoltre queste storie sono datate 2004, quando ancora Millar non aveva cominciato a stuprare la gallina dalle uova d’oro hollywoodiana e ci teneva evidentemente ancora a mostrare il suo valore.
La trama ruota attorno a un arcinemico dell’Uomo Ragno che scopre la sua identità segreta e se ne serve per colpirlo sul vivo, rapendo zia May. Seguono giorni concitati e parossistici in cui un malandato Peter Parker prossimo all’esaurimento nervoso deve fare i conti con le sue preoccupazioni e ovviamente con la consueta galleria di villains, tra cui l’accoppiata Electro-Avvoltoio secondo me resa molto bene. E viene pure preso a pesci in faccia dai Vendicatori.
Ai disegni Terry Dodson è bravino (non si risparmia certo quando deve disegnare dettagli), ma troppo caricaturale per i miei gusti. Graficamente la parte del leone la fa Frank Cho, che però disegna solo uno dei sei episodi qui raccolti.
Una lettura piacevole che mi ha stupito per l’intuito che ho avuto nell’imbroccare il volume giusto, e infatti tanta fortuna era decisamente troppa: il volume si conclude a metà del secondo ciclo narrativo senza sciogliere i nodi della trama, e per il momento non saprò chi c’era dietro il rapimento della zia May!

8 commenti:

  1. Ho letto i primi episodi quando furono serializzati sulla testata da edicola. Non mi aveva colpito particolarmente perché sembrava che Millar volesse sottolineare solo quanto potesse pigliare schiaffoni anche l'Uomo Ragno trattando la trama, come spesso fa, come un ammenicolo senza valore. Però non l'ho letta tutta e quindi non posso dire se vale o meno il prezzo del biglietto. Di sicuro i disegni di Dodson mi erano piaciuti.

    P.S.: Questo fine settimana ti ho ritrovato tra le pagine dell'ultimo numero di Lanciostory (attualmente in edicola). Parte di un tuo vecchio post è stato citato per una breve biografia di Enrique Sanchez Abulí. Compliments ;)

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    1. Complimenti a te che acquisti Lanciostory - e spero anche Skorpio e soprattutto Nuova Ristampa Dago ;)

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    2. In realtà accade sporadicamente. Ho ricominciato a prendere Lanciostory da un paio di settimane perché erano al varo i primi episodi di serie nuove (in particolare mi interessavano "Il Fiore di un Nuovo Mondo" di Abulì e Font e "Duke" di Hermann).
      Skorpio invece non lo prendo spesso perché è perché questa cosa accade molto più raramente (forse è solo un caso) e perché le serie pubblicate tra le sue pagine sono ormai avanti di anni.

      Ho letto i tuoi approfondimenti su alcuni numeri di Nuova Ristampa Dago, ma sto aspettando di cominciare a comprarlo regolarmente, là dove finisce la mia scorta di Collezione Tuttocolore :)

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  2. Sei un ragazzo grande, ti fai la barba tutti i giorni con il napalm senza striarti i tratti da medaglia antica e consideri il perimentro della Grande Muraglia il percorso minimo di power walking prima di entrare nel dojo dove addestri ninjas quindi non cadrai dalla seggiola se ti racconto come va a finire e ti evito di spendere per altri disegni caricaturali dei Dodson quando la tua anima agogna Mailo e cose così.
    Occhio allo spoiler per coloro che non hanno ancora letto gli ultimi numeri e vorrebbero tanto farlo godendosi il colpo di scena.
    May Parker è stata rapita dal nipotino preferito . Il Pavido Parker di Millar è un picchiatello nevrotico ripieno di quelli che chiama anti-dolorifici e che non si è mai ripreso dall'avere lasciato scappare il ladruncolo che poi ha ucciso suo zio Ben. Una cosa così è difficile da metabolizzare per un nerd secco e occhialuto che crede sia meglio presenziare ad una dimostrazione sulla radioattività piuttosto che andare a dondolare con le gambe ad angolo con i compagni e soprattuttto le compagne di scuola. PP ha creato nella sua zucca una nicchia in cui è Ben furibondo per essere stato ucciso ed una altra in cui è il Ladro e poi Assassino assurto a demone con la missione profana di rovinare i Parkers. Brr. Almeno è questo che mi ha detto Mark Millar ad una rave di una tribute band dei Korn che filtra la musica nu metal con le vocine degli stramaledetti chipmunks. Non so se è poi riuscito a convincere la Casa delle Idee a pubblicare la sua storia perchè ho smesso di leggere il Ragno dai tempi delle targhe alterne la domenica e del singolo Dean Martin di Fabio Concato, ma immagino che il plot sia stato rispettato punto per punto. Ciao

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    1. Per tutta la vita ha fatto quello che gli piaceva, e quello che faceva piaceva a tanta altra gente. Uomo fortunato.

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  3. Sono davvero commosso. No kiddin. Tu non mi puoi vedere, ma sono scoppiato a piangere come un personaggio in un film ripieno di voglia di tenerezza o come un mio amico quando negli ultimi minuti muore Godzilla. Nemmeno Crepascolino cita le mie frasi - figuriamoci il coccodrillo di Gallieno Ferri - e ricorda quello che dico solo per ritorcemelo contro. Grazie davvero. Mi sento come Millar quando ha visto quanto aveva venduto il primo numero di Ultimates.

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    1. "Mi sento come Millar quando ha visto quanto aveva venduto il primo numero di Ultimates."

      ...cioé vuoi stuprare Marylin Monroe senza preservativo?

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  4. Ha davvero detto questo ? brr. Ho letto da qualche parte che Hitch era sicuro del buon risultato mentre Millar temeva che un fumetto di guerra - il primo numero racconta come Cap sia stato congelato fino al 21mo secolo e ha qualcosa del blockbuster a la Salvate il Soldato Ryan - non potesse vendere tanto quanto la roba che Marvel e le altre pubblicavano al tempo.

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