Dopo alcuni annunci sui numeri
precedenti (uno entusiasticamente errato perché anticipava la sua uscita di un
numero) ecco lo “Speciale Fumetti” de Il
Giornalino.
Avrebbe potuto essere una bella
occasione per rinfrescare la rivista, ma purtroppo a me ha ricordato l’ennesimo
tentativo di dare fondo al proprio magazzino (o alle licenze acquistate) senza
alcuna progettualità alla base.
Il menu prevede una tavola
singola de I Cavalieri (simpatica),
un episodio de I Racconti della Palude
(è da un po’ che la serie è tornata su Il
Giornalino, ma la mia impressione è che siano episodi già realizzati e non
prodotti di recente), una storia de I
Puffi (molto divertente), la consueta pagina surreale di Fra Tino, una storia inusitatamente
lunga (sei tavole) de Il mio amico Yeti
(molto simpatica, di solito non apprezzo più di tanto la serie) e il bizzarro Fumettosophia che, stando alle note del
sommario, dovrebbe concludere una trama iniziata tempo prima – ma in tutti i 3
o 4 anni in cui sto acquistando Il
Giornalino non ricordo di aver mai visto questi personaggi. D’altra parte
nel sommario anche il racconto illustrato viene spacciato per fumetto, quindi è
del tutto attendibile.
È vero che anche L’Eternauta e Comic Art in occasione delle vacanze estive (e questo numero
pasquale de Il Giornalino è stato
confezionato un po’ con la stessa filosofia) accantonavano i redazionali
scritti e riempivano le pagine con fumetti che non sempre rientravano nei canoni
abituali delle riviste o che erano palesemente dei riempitivi, eppure non mi
davano la stessa impressione di semplice smaltimento di quanto già incamerato.
Ma forse è solo perché nel caso di quelle riviste i “corpi estranei” (o più
spesso i recuperi) estivi erano in ogni caso inseriti in un flusso di altre
uscite che avevano una loro filosofia coerente alla base.
In totale le pagine a fumetti di
questo Il Giornalino sono ben 32, ma
mi sembra che siano state utilizzate principalmente per riempire lo spazio lasciato
vuoto dai redazionali, non per valorizzare il parco-fumetti che la rivista può
comunque vantare. E ancora meno per rinnovarlo con qualche albo francese diviso
in più puntate.
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