Ristampa deluxe della miniserie uscita qualche anno fa. Un crossover improbabile si rivela quantomeno divertente.
Joker riceve un invito da parte del dottor Xabaras, con cui aveva già avuto importanti contatti anni prima, se ho ben capito proprio in concomitanza con il numero 1 di Dylan Dog. L’arcinemico di Dylan Dog vuole una sua consulenza sull’opportunità di creare tramite le tossine del suo veleno degli zombi che non siano degli automi decerebrati. Groucho e Catwoman ne fanno le spese.
Poi però la storia prende un’altra direzione e scopriamo che Joker vuole riportare in vita Christopher Killex: dopo aver verificato che in effetti la sua anima non è più all’inferno Dylan Dog parte alla volta di Gotham City dove effettivamente sta agendo un serial killer con le stesse modalità. E per fermarlo l’Indagatore dell’Incubo viene assunto dal Joker! La risoluzione del caso mi sembra ben congegnata, anche se ho avvertito un calo di tono quando Dylan Dog avanza il sospetto che questa storia non si sia svolta davvero.
La continuity e il cast dei due eroi si intrecciano e Recchioni padroneggia una conoscenza approfondita di entrambi. Forse dimostra questa conoscenza con eccessiva ostentazione: non che sia così fondamentale per la trama, ma un lettore di Dylan Dog saprà chi è Killer Croc? Può darsi che John Constantine sia noto a un lettore bonelliano per il film con Keanu Reeves, ma dubito che Jason Blood/Demon lo sia. E il personaggio attorno cui ruota buona parte della vicenda, Killex, sarà pure importante nella cosmologia dylaniana, ma francamente non lo conoscevo. Anche se come bignami delle vite dei due protagonisti può funzionare, probabilmente L’Ombra del Pipistrello è stata immaginata più come una serie di strizzatine d’occhio ai fan dei due personaggi piuttosto che come punto d’ingresso per chi ancora li conosce solo di fama. Nel primo caso c’è di che essere comunque soddisfatti per la sagacia di molte battute (gustoso il fraseggio del primo incontro tra i due) e le derive divertenti di alcune sequenze. E incredibilmente l’interazione tra i protagonisti e i rispettivi comprimari ha effettivamente una sua logica cristallina.
I disegni di Cavenago e Dell’Edera (che tra l’altro non sono stato in grado di distinguere l’uno dall’altro: forse uno avrà fatto le matite e l’altro le chine?) non mi hanno convinto, troppo spigolosi e stilizzati. E non è che le sequenze d’azione beneficino molto di questa anemica sintesi. Fortunatamente i colori di Giovanna Niro e Laura Ciondolini arricchiscono molto le tavole.
Questa edizione deluxe (che ha una copertina appositamente realizzata da Carmine Di Giandomenico e una breve introduzione di Luca Del Savio) presenta in appendice una breve art gallery dedicata principalmente alle varie copertine, a una delle quali ha collaborato Emiliano Mammucari. Pur con la sua consueta spigolosa sintesi Cavenago si fa apprezzare per la spumeggiante esuberanza del colore.

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