sabato 15 gennaio 2011

Allagalla


Santi subito. Nel loro sito gli Allagalla si definiscono «tre amici appassionati di fumetti che ad Agosto 2008 hanno deciso di unire le loro forze per impegnarsi nell'avventura di stampare fumetti.», in realtà quello a cui si dedicano maggiormente è la riproposta non di generici «fumetti» ma di historietas argentine, o comunque latine.
Le caratteristiche che pongono Allagalla a un livello superiore rispetto a moltissimi loro concorrenti sono (oltre la qualità elevatissima di quasi tutte le loro proposte) degli apparati editoriali ottimi e abbondanti, una cura attenta alla grafica dei loro volumi e, almeno finora, una certa immunità al virus del 17x24 che ha infettato molti editori.

Il loro sito presenta un catalogo che però non è esaustivo di tutte le loro proposte e dubito che questo sia dovuto all’esaurimento di alcuni volumi, anche perchè quelli che mancano sono quelli più recenti. Inoltre certi link interni al sito sono dei vicoli ciechi che non si aprono su altre schermate e, se c’è una maniera per fare gli ordini online, io non l’ho trovata.
Bisogna temere il peggio? Speriamo di no.
Qui di seguito, comunque, una panoramica su quella che dovrebbe essere la “vera” offerta Allagalla:

Classici argentini (e non)

Custer – ristampa del capolavoro di Trillo e Bernet. Cosa si può dire di questa pietra miliare che non sia già stato detto? Assolutamente indispensabile, anche (forse soprattutto...) per chi ce l’ha già nelle versioni Comic Art, Eura o Coniglio.
Per Lucca 2010 è uscita una versione con sovraccoperta autografata a un prezzo superiore. Non mi scandalizza certo questo espediente di marketing (già usato in precedenza anche dalla Andamar con Alvar Mayor) quanto il fatto che la prima tiratura non sia andata esaurita subito come avrebbe meritato! Irrinunciabile.

Sarvan – il migliore parto dell’accoppiata Segura-Bernet, cioè Kraken, se lo sono accaparrate le edizioni 001 ma anche Sarvan è un validissimo fumetto esaltato ancora di più da questa bella edizione. All’epoca della sua prima uscita c’era forse una certa stanchezza nella formula dell’eroe “straniero/alieno” che andava alla ricerca della sua identità in un mondo primitivo e/o futuristico distopico (vedi Yor, Manly il Guerriero, Il Prigioniero delle Stelle, Zephyd, Vir, ecc. – madonna, sono tantissimi, magari ci scriverò sopra qualcosa quando torna Fucine Mute) ma oggi lo si può gustare senza alcun pregiudizio.

Il Pellegrino delle Stelle – un fumetto e un volume ancora più indispensabili della versione Allagalla di Custer: per la prima volta in Italia possiamo infatti ammirare l’ultimo episodio inedito della serie! Ora, non è che a livello di trama si sciolgano tutti i nodi e la serie si concluda in senso stretto, però è incredibile che in tutti questi anni non si sia mai visto questo episodio nonostante le varie ristampe che ebbe Robin delle Stelle (così chiamato dall’Eura che, scopro leggendo questa versione, si prese anche altre libertà coi nomi dei personaggi).
Difficile dire quale sia il pezzo forte tra tutto il ben di dio che ha pubblicato Allagalla, ma per i lettori di lungo corso di Lanciostory e Skorpio e per gli archeologi del fumetto è senz’altro questo volume.

Storie brevi a colori – geniale trovata che raccoglie in un’unica soluzione tre fumetti a colori della premiata ditta Trillo&Breccia. A onor del vero, solo due sono stati interamente realizzati (quindi anche colorati personalmente) da Enrique Breccia, ma il terzo costituisce in questa versione un buon esempio di archeologia editoriale. E poi è il mitico L’Esercito di Balin (qui riproposto col titolo corretto L’Esercito dei Pazzi) che primeggiò nella classifica del miglior libero di Lanciostory del 1978 (o era il 1979?) e infatti fu tra i pochissimi liberi ristampati: oltre che nell’inserto dedicato a Trillo anche su un allegato Più dei settimanali.
Mai come in questo caso l’apparato editoriale, che riporta le vicende che hanno portato al ritrovamento dei fumetti e alla loro pubblicazione in questa veste, è interessante.
Occhio che il volume, ma sarebbe meglio dire “fascicolo”, è spillato e non brossurato. Per me non ci sono problemi ma alcuni miei conoscenti hanno sollevato obiezioni.

Giovani argentini

La Leggenda del Caballero Rojo – l’idea di un disegnatore argentino che si ispira a John Byrne mi fa accapponare la pelle ma per fortuna l’ispirazione, se c’è, è assai limitata e poco invadente, diciamo più ideale che concreta. In effetti Navarro ha uno stile caricaturale anche se la storia vorrebbe inserirsi nel filone supereroistico. Ma le fonti di ispirazione non si esauriscono qui, visto che La Leggenda del Caballero Rojo ha una forte matrice... come dire... strapaesana? Traxploitation? Localistica? Folkloristica? Stracult? I personaggi sono infatti ispirati a quelli di uno show di wrestling della televisione argentina, Los Titanes en el Ring, che fanno occasionalmente qualche comparsata. Lo stesso protagonista è figlio di uno di loro, il “Caballero Rojo” che i giovani telespettatori argentini vedevano in tv, e da un’intervista su Fumo di China apprendiamo che addirittura uno degli autori di qeusta serie (non ricordo se lo scrittore Torres o il disegnatore Navarro) si è esibito sul ring come figlio del Caballero Rojo originale!
Tralasciando questo aspetto nostalgico che coinvolge ovviamente solo il pubblico argentino, cosa può trovare di interessante nel Caballero Rojo il lettore italiano? La storia, tolta dal contesto in cui è nata e a cui rende omaggio, risulta assai poco credibile e anche piuttosto infantile come temi e motivazioni dei personaggi, molte situazioni sanno di già visto e non è che poi ci sia molto di supereroistico visto che compare anche una mummia (giustificata dal cast di Titanes en el Ring ma poco convincente comunque) e che le situazioni prettamente supereroistiche sono prese di peso dal calderone del genere senza mediazioni o interpretazioni, vedi ad esempio la fidanzata reporter del protagonista. La breve storia conclusiva che conclude il volume non è male, ma è solo un episodio isolato...
Anche i disegnatori Navarro e Cabrera sono assai acerbi, ma ovviamente non è da escludere che magari col tempo diverranno i nuovi Zanotto o Salinas.
Il mio consiglio è quello di comprare La Leggenda del Caballero Rojo per dare un contributo ad Allagalla e leggersi qualcosa di diverso dal solito, ma soprattutto per godere delle 18 tavole inedite appositamente realizzate da Francisco Solano Lopez. Gli autori hanno avuto infatti la brillante idea di affiancare alla storia portante dei flashback ambientati in epoche diverse, disegnati da autori argentini famosi, e sempre dall’articolo che gli dedicò Fumo di China apprendiamo che il Caballero Rojo avrà anche le interpretazioni di Lalia, Alcatena, ecc.
Aspetto quindi con una certa impazienza il seguito di questo primo volume.

4 Secondi – divertente spaccato di vita metropolitana della generazione X argentina. Un fumetto umoristico disimpegnato che si tiene alla larga dalla satira politica o di costume (anche se c’è un nonno «militare pazzo»...) e che è stato realizzato con grandissima professionalità nonostante la giovane età degli autori che si dimostrano già molto maturi sia nei testi che nei disegni. Mentre le sceneggiature “a orologeria” di Valdearena non tolgono il gusto alla lettura, forse i disegni di Zecchin avrebbero addirittura potuto essere più sporchi e meno precisi per rendere al meglio certe atmosfere.
Consigliatissimo l’acquisto, anche per sollecitare Allagalla a fare uscire il secondo e conclusivo volumetto.

Fantascienza – una graditissima sorpresa, un vero gioiello. Mantella imbastisce una trama originale e molto profonda e articolata (ma la storia si conclude qui, tranquilli) mentre Rizzo la illustra divinamente rifacendosi alla lezione di Moebius filtrata da Manara. Sembra di respirare un po’ dell’atmosfera dell’Alter dei tardi anni ’70, se non fosse che la storia è degna di questo nome. Purtroppo il formato 17x24 non rende pienamente giustizia al disegnatore. In appendice una storia breve bonus, anch’essa di ottimo livello.

Altro materiale Allagalla

Allagalla ha affiancato ai prodotti della Linea Latina che costituiscono il suo core business alcuni altri fumetti pubblicati un po’ per essere fedeli all’assunto che si legge anche nel sito («impegnarsi nell'avventura di stampare fumetti» senza porsi limiti di origine e scuole di riferimento) e soprattutto per cercare altri sbocchi alla loro attività.

Fanno parte di questa produzione i due volumi uscito finora di Rotten, un western horror che segue la moda degli zombie inaugurata da The Walking Dead. Niente di nuovo sotto il sole, quindi, e fa un po’ specie vedere come gli autori cerchino di elevare il genere con citazioni cinefile e ardite metafore che a me sono sembrate banali o rozze. L’ironia alla Lansdale, che già si era mosso nello stesso contesto, sarebbe stata di gran lunga più funzionale. Nemmeno i disegni sono entusiasmanti ma evidentemente se Allagalla ha pubblicato il secondo volume di Rotten e non quello di 4 Secondi deve aver avuto un certo riscontro di pubblico. Probabilmente dai fan del genere “zombie” (se gli appassionati acritici di fumetti Marvel che acquistano ogni singola uscita si chiamano Marvel zombies, come si chiameranno quelli del genere zombie? Zombie zombies?), che però l’avranno acquistato giusto per metterlo nella collezione visto che:
-         il formato non è quello originale, che sicuramente era un comic book 17x26, il 17x24 porta a una certa riduzione delle tavole e ad associare questi volumi alle graphic novel o comunque ad altri prodotti che oggi in Italia escono appunto in formato 17x24
-         in origine Rotten è a colori, qui in scala di grigi
-         la qualità di stampa è pessima, soprattutto nel primo volume
Ben venga Rotten, comunque, se coi suoi ricavi Allagalla potrà dare seguito alle serie di 4 Secondi e del Caballero Rojo.

Un’altra uscita “non allineata” col catalogo attuale dell’editore è Djustine, un fascicolo in formato A4 di 32 pagine che raccoglie le storie non pornografiche dell’eroina omonima di Teodorani e Pagliarani, che però coprono appena poco più di metà foliazione: il resto è occupato da schizzi preparatori e progetti delle tavole (che sono più belli delle tavole stesse!).
Questo prodotto voleva evidentemente essere uno showcase del disegnatore, che così ha potuto presenziare a Lucca 2010 nello stand Allagalla facendo dedicas agli acquirenti e magari invogliandoli nell’attesa a dare un’occhiata al resto delle offerte dell’editore. Il prezzo molto basso, solo 6 euro, va probabilmente inteso in tal senso.

Va infine segnalato il misterioso volume(tto) Ali Eroiche a firma Franco Ressa-Lele Vianello, cioè i collaboratori di Hugo Pratt. Anche se alcuni siti di acquisti online lo danno disponibile e certe fumetterie rassicurano sul fatto che prima o poi arriverà, pare che non sia ancora stato pubblicato. Di logica, dovrebbe contenere episodi brevi a tema bellico e/o aeronautico.

Nessun commento:

Posta un commento