Mi permetto di integrare il divertente e interessantissimo volume di Alfredo Castelli con altri “fumettisti d’invenzione” e simili.
In grassetto le categorie in cui ho inserito la singola segnalazione e la pagina di riferimento del testo originale.
[NARRATIVA] CARTOONIST COME PROTAGONISTA (pag. 71)
L’ORIGINE DEGLI UCCELLI
(Italia 1967, racconto in Ti con Zero, Einaudi, fantasy metafisico)
Italo Calvino
L’apparizione degli uccelli nel mondo porta il viaggiatore temporale Qfwfq a vivere una incredibile avventura forse ispirata anche a suggestioni Raymondiane (compare infatti pure un’affascinante ed esotica regina degli uccelli, Org-Onir-Ornit-Or).
Il racconto viene scritto come una sceneggiatura a fumetti perchè «queste storie si raccontano meglio con dei fumetti che non con un racconto di frasi una dopo l’altra.» Calvino dimostra un’incredibile conoscenza delle tecniche di scrittura del fumetto e delle sue problematiche produttive. Un progetto successivo a Il castello dei destini incrociati (intitolato Il motel dei destini incrociati) avrebbe dovuto svilupparsi a partire da vignette di alcuni fumetti scelti a caso.
Pseudofumetto: il resoconto stesso della vicenda nella versione che ne dà Qfwfq, che costituisce però più una sceneggiatura che non un fumetto vero e proprio.
Fuori tema: fumettisti non d’invenzione: citazioni, caricature, camei; fumetti biografici; metafumetti e autoreferenzialità; parodie
CITAZIONI, CARICATURE, CAMEI (pag. 61)
LES CHEMINS DE MALEFOSSE (I SENTIERI DI MALEFOSSE)
(Francia 1982, in Circus, © Glénat, storico)
Daniel Bardet (T), François Dermaut (D)
Serie storica ambientata durante il regno di Enrico IV, molto amato dal pubblico francese che ne ha decretato il successo nonostante la saga sia molto più piena di interpellazioni dirette ai lettori di quanto una solida serie storica franco-belga dovrebbe essere.
La Vallée de Misère (1986). Daniel Bardet (T), François Dermaut (D)
Nel terzo episodio della serie compare brevemente tal André de Clermont le cui fattezze sono quelle del disegnatore André Juillard, di cui il personaggio è un omaggio dichiarato. Nonostante gli venga riservata una particina irrilevante si capisce che si occupa di disegno e pittura, quindi potremmo considerarlo una sorta di fumettista d’invenzione prima ancora che i fumetti nascessero.
La Vallée de Misère è apparso in Italia come Valle di Miseria nel numero 11 della collana Avventure della Storia della Glenat Italia e nella successiva raccolta in un albo cartonato insieme ai due episodi successivi.
Pseudofumetto: il ritratto o serie di ritratti che André de Clermont dovrebbe realizzare.
CARTOONIST COME COPROTAGONISTA OCCASIONALE – ONE SHOTS IN PUBBLICAZIONI ANTOLOGICHE (pag. 56)
BEATIFICA SOMNAMBULA (idem)
(Stati Uniti 1970, in Hydrogen Bomb Funnies n° 1, © Kim Deitch/Rip Off Press, underground)
Kim Deitch
Cannibale nuova serie 2
Il giovane Bobby Trimble disegna inconsapevolmente dei fumetti che sono in realtà dei resoconti delle azioni del padre, un omicida che in realtà è Vasco Carerra, un lupo mannaro già attivo nel 1613 a Firenze. Vistosi scoperto Trimble/Carerra pugnala alle spalle il figlio. Questa, a grandissime linee, la trama di Beatifica Somnambula che quasi in ogni tavola introduce nuovi elementi come un’indagine di polizia, un’invasione aliena, un dialogo tra anime perse, e quant’altro.
Pseudofumetto: la striscia e la tavola a fumetti disegnate da Bobby Trimble
[CINEMA] FUORI TEMA 1 –TEMATICHE LIMITROFE (pag. 108)
SUPERANDY – IL FRATELLO BRUTTO DI SUPERMAN
(Italia 1979, comico)
Regia: Paolo Bianchini; sceneggiatura: Leone Colonna, con Andy Luotto (Superandy), Gino Santercole (Superkid)
Film da archeologici del trash che Marco Giusti a pagina 750 del suo Dizionario dei film italiani stracult (Sperling & Kupfer, ediz. 1999) tratta forse con eccessiva severità: «L’idea non è male, ma gli effetti speciali non esistono, la sceneggiatura e la messa in scena sono così sciatti che il film non fa mai neppure sorridere. E pensare che a quel tempo Andy era una vera star.»
Lo spunto di partenza è anticipatore di quello che farà Mark Millar con Red Son, in cui l’infante Kal-El cade in Russia invece che sul suolo americano. Qui però SuperAndy cade in Italia...
Il film ricalca fedelmente la storia di Superman, di cui vengono addirittura letti alcuni fumetti, con tanto di citazione del pianeta Krypton (su internet si legge che il pianeta di SuperAndy si chiamerebbe Trypton, ma a me sembra che pronuncino sempre Krypton...) e in effetti di fumettisti d’invenzione non ce ne sono, però a sobillare SuperKid/Gino Santercole (sì, proprio quello del Clan di Celentano che cantava Una carezza in un pugno) per mandarlo contro SuperAndy c’è un individuo che asserisce di possedere il 100% dei diritti di sfruttamento della sua immagine: ben lungi dall’inserirsi nella questione Siegel & Schuster vs. DC Comics, può trattarsi dell’ennesima svista di cui sono vittime i profani del fumetto, che non solo tendono a non distinguere tra sceneggiatore e disegnatore (o a ignorare l’esistenza del primo), ma qui forse vi assimilano anche la figura dell’editore.
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