martedì 7 giugno 2011

le serie di Robin Wood in Italia - (da Fucine Mute 55) IL MORTO

Nei bei tempi andati in cui ancora si pensava che Robin Wood scrivesse tutti i suoi fumetti (ma qualche indiscrezione già trapelava grazie a nippurweb.com.ar) avevo scritto un lungo pezzo su Wood che si concludeva con l’elenco delle sue serie arrivate in Italia. «E speriamo di non aver scritto troppe idiozie» dicevo per introdurlo su Fucine Mute 51. Ecco, appunto, colgo l’occasione del blog per aggiornare e correggere alcune cose...
E ovviamente per ampliare la lista con le nuove serie di Wood comparse sui settimanali dopo il 2002.

Il Morto  (Skorpio 38/95)

Il sultano di Persia è sulle spine. Sa che le sua ultima ora si avvicina ed è tormentato dal dubbio di non essere stato un buon sovrano. Su suggerimento del suo visir, decide quindi di cercare un uomo assolutamente neutrale che percorra per lui il suo impero e ne documenti gli eventuali guasti. La scelta cade sul cupissimo infedele chiamato semplicemente «il Morto», nome ampiamente meritato. Si tratta infatti di un nobile generale che sacrificò la sua vita in cambio di quella dei suoi ultimi dieci soldati rimasti. Ma il pugnale con cui si lacerò il cuore non pose subito fine alla sua esistenza ed il Morto “resuscitò” la notte stessa. Dalla rettitudine d’acciaio e molto esperto in battaglia, questo personaggio può ricordare inizialmente un Nippur misto a Rostandt ma altro non è che un clone di Dago. L’ambientazione storica e geografica è praticamente la stessa, come identico è il ruolo del protagonista, che anche in questo caso amministra la giustizia per conto di quelle autorità di cui porta il sigillo. Certi soggetti, poi, sono praticamente gli stessi (come quello del giovane ricco viziato che tormenta un intero villaggio perché gli hanno ucciso un cane). Le sue avventure sono comunque molto meno articolate e sanguinarie di quelle del giannizzero nero e forse vanno lette più come variazioni su temi già trattati (ed evidentemente molto amati) che non come una delle serie più “sentite” di Wood. Senza nessuna infamia ma neppure senza particolari lodi, Il Morto si avvale del bravo Müller ai disegni e letta come divertissement disimpegnato (e non come capolavoro ad ogni costo) è comunque molto godibile. La conclusione non ammette seguiti.

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