lunedì 13 giugno 2011

le serie di Robin Wood in Italia - (da Fucine Mute 55) ANGEL

Nei bei tempi andati in cui ancora si pensava che Robin Wood scrivesse tutti i suoi fumetti (ma qualche indiscrezione già trapelava grazie a nippurweb.com.ar) avevo scritto un lungo pezzo su Wood che si concludeva con l’elenco delle sue serie arrivate in Italia. «E speriamo di non aver scritto troppe idiozie» dicevo per introdurlo su Fucine Mute 51. Ecco, appunto, colgo l’occasione del blog per aggiornare e correggere alcune cose...
E ovviamente per ampliare la lista con le nuove serie di Wood comparse sui settimanali dopo il 2002.

Angel  (Skorpio 10/96)

Un neonato marchiato sulla mano destra sembra nato proprio sotto una pessima stella: è appena venuto al mondo che subito vogliono ammazzarlo. Per fortuna la pietà e l’amore del mendicante Encorvado gli permetteranno di sopravvivere nel tormentato mondo dei bassifondi andalusi (è ai mendicanti che Angel deve il suo nome). Le sue origini non verranno mai chiarite del tutto ma è palese che si tratta di un “bastardo reale” la cui sola esistenza potrebbe mettere nei guai alcune figure vicine alla corte del Re. Dopo il primo periodo “urbano”, Angel inizia a vagabondare per la Spagna incappando anche in un fantasma (!) e facendo la conoscenza della temuta famiglia Borgia. La serie si sposterebbe poi oltreoceano, ma proprio all’inizio della traversata Angel si conclude con una lunga didascalia [inesistante nella versione originale]. Forse la serie è continuata con un altro sceneggiatore [no: in Italia si sono visti tutti e 20 gli episodi prodotti e probabilmente a causa del finale tronco si è scelto di inserire la didascalia finale] o forse è stata sospesa per qualche altro problema, di certo si rimane con un po’ di amaro in bocca. Eduardo Risso fa sfoggio di un dettaglio maggiore del solito (Angel è un lavoro risalente alla sua collaborazione con la Columba [El Ángel è stato pubblicato su D’Artagnan e i suoi supplementi dal 1985 al 1986, con una “coda” nel 1987 dopo nove mesi di pausa], quando non aveva ancora raggiunto la scioltissima sintesi di oggi [ma non si possono escludere i “suggerimenti” sullo stile da adottare che i redattori della Columba davano ai disegnatori]) e nel complesso, tra le sue opere meno conosciute, questa è una delle serie più affascinanti di Wood. Peccato che all’epoca l’Eura ne abbia eliminato la maggior parte delle didascalie.

Nessun commento:

Posta un commento