mercoledì 24 giugno 2015

America's got Powers

Ma sì, alla fine è valsa la pena di seguire questa miniserie. Mi ci sono avvicinato solo per i disegni di Bryan Hitch, temendo un’abissale porcata viste le premesse (un reality show con supereroi) ma in ultima analisi è stata una lettura abbastanza piacevole.
Gli elementi che Jonathan Ross ha messo insieme sono di una banalità desolante, tutto già visto e fatto meglio da altri, però ha saputo gestirli abbastanza bene e l’attenzione non è calata fino alla fine. Inoltre la natura indie del progetto ha permesso di inserire certe situazioni che penso difficilmente sarebbero passate altrove: la violenza ha connotati realistici, e dubito che in un comic book Marvel o DC vedremo mai degli adolescenti che si sono fatti uno spinello.
Alla fine l’elemento che mi ha lasciato un po’ (ma proprio poco poco) perplesso sono stati proprio i disegni di Hitch. Lo ritengo sempre il migliore disegnatore americano di oggi accanto a pochi altri come Immonen e Pasarin, ma purtroppo in tutti questi anni non ha ancora imparato a disegnare un viso di profilo. E, vecchia storia, basandosi massicciamente su fotografie e facendo un grande ricorso al tratteggio è inevitabile che quando lui o i suoi inchiostratori non imbroccano la linea giusta tutto l’immane lavoro alla base delle sue vignette crolli impietosamente.
America’s got Powers non è un capolavoro (ben lungi dall’esserlo) ma è andato giù liscio che è stato un piacere, tranne un po’ nell’ultimo volumetto che raccoglie gli ultimi episodi tirati un po’ troppo per le lunghe.
A margine (ma neanche tanto), segnalo che anche se la brossura della collana Panini Comics Presenta ha una sua eleganza sarebbe stato mille volte meglio pubblicare America’s got Powers su uno spillato vista la quantità di tavole doppie che non si riescono a godere del tutto senza fare a pezzi i volumetti – e alcune sono pure state stampate spaiate per cui la tavola di destra sporge di due o tre millimetri buoni rispetto a quella di sinistra.

10 commenti:

  1. Bryan è inglese. Non americano. Se si chiama Hitch deve esser nato nello United Kingdom e magari aver diretto un film in cui si suggerisce che è pericoloso fare la doccia ed un altro in cui gli uccellini non sono simpatici come nei cartoni animati.
    Bryan ha quel diffettaccio dell'esser un drago solo con il frontale fin da quando muoveva i primi passi x uscire dall'ombra di Alan Davis ( inglese ndr ). E' un fine artist , ma non un drago della rete e quando è in google per le ricerche e seleziona le immagini si dimentica sempre di richiedere oltre al " profilo centro " ( come diceva Sergio Castellito ne L'Uomo delle Stelle ndr ) anche i profili dx e sx .
    Pensa che Jimmie Robinson ( inglese ndr ) aveva chiesto a Mamma DC di includere Hitch nel rooster delle serie Starman
    ( e sarebbe quindi stato in compagnia di Tony Harris, Bret Blevins, Craig Hamilton, Gene Ha, Mitch Byrd etc ) , ma rimase perplesso di fronte alle prove del nostro con un Jack Knight perennemente ripreso mentre guarda il lettore...so goes life

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    1. Hitch è inglese, certo, la mia semplificazione andrebbe letta come "disegnatore che lavora nel mercato statunitense con lo stile dominante nel mercato statunitense". Figuriamoci se Pasarin non ha il passaporto spagnolo!
      Per me anche Deodato jr. è "americano".

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  2. Deo jr è americano come il Nando del ns Alberto Sordi. Gli manca giusto la cittadinanza onoraria di Kansas City.

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    1. :D:D:D:D
      Però, dai, Crepascolo, tu che segui i supereroi molto di più di me (sia detto senza offesa) non puoi negare che Deodato jr. fosse un clone di Jim Lee all'inizio, e pure adesso che è molto meglio ha quell'ipertrofia tipica dei comic book.
      La citazione di Nando Moriconi mi ha ricordato tal Morrik, disegnatore popolare italiano che chissà che fine ha fatto.

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  3. Deo jr ha fatto fortuna e ha trovato l'America...in America in quanto clone di Jim Lee ( come poi Ed Benes per esempio ). Negli anni novanta disegna Wonder Woman x un anno e poi vola alla Marvel dove lavora di cesello sui 4 numeri di Thor scritti da Ellis ( saga del Motore del Mondo ndr ) per poi finire risucchiato dalla turbina del suo successo e disegnare con gli altri cartoonists del suo studio Elektra su testi di Millgan, lo Hulk di David e gli Avengers di Harras ed il Thor di Messner Loebs. Praticamente una serie di lay out di Babes dalle gambe chilometriche e mascelluti marcantoni. Senza contare Turok e Glory. Troppo per un essere umano che non si chiami Jack Kirby. Pausa di riflessione e riparte da cosine come storiellina di Nightcrawler, mini di Tigra e la run di Hulk di Bruce Jones. Ora disegna una serie per volta ed integra elementi del dinamico duo Gene Colan / Tom Palmer. La sua tendenza ad un iperrealismo fotografico ( nella sua run sui Thunderbolts di Ellis, Normie Osborn è Tommy Lee Jones e Speedball/Penance è Ed Norton ) si sposa con il tentativo delle majors di acchiappare il pubblico del cine. Credo che sia il disegnatore che + ha lavorato sugli Avengers dopo John Buscema.

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    1. "lavoro di cesello" sul Motore del Mondo? Quando lo vidi nella fumetteria dove l'avevo ordinato feci finta di non averlo ordinato visto quanto mi facevano schifo i disegni!
      La storiellina di Nightcrawler credo di avercela in un volumetto dei classici della Mondadori: la trovo bellissima.
      A differenza di Hitch secondo me Deodato rende la transizione da foto a vignetta molto più morbida e naturale.

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  4. Scommetterei il mio originale firmato da King Kirby con Big Barda che balla la lap dance davanti a tre metri di lingua di Darkseid che nel volume che hai sfogliato hai fermato lo sguardo sulle storie che Deo jr ha schizzato x accompagnare i testi di Bill Messner jr - suo pard anche su Wonder Woman - mentre simultaneamente quadrava il cerchio e risolveva il problema del moto perpetuo. Il Motore del Mondo è composto di soli 4 episodi. Anche se il + famoso è quello con Thor e la Incantatrice a letto, il migliore è il primo con un dio del tuono smagrito ed in fin di vita che combatte una posse di zombi cyborg. Concordo sulla transizione. Personalmente - ma è un mio problema che non risolverò a meno di crisi che non mi auguro - non amo la interazione tra supporto fotografico e disegno ed invecchiando peggioro tanto che la notte scorsa ho sognato di far colazione tra 30 anni davanti ad una ciotola di pancotto ed alla opera omnia di Carl Barks fino al momento in cui non ho realizzato che lo skyline dei palazzi detro il deposito di Uncle Scrooge era troppo realistico...mi sono svegliato di soprassalto e ho buttato da parte il mio peluche di Tex Willer realizzato dai bozzetti di Deo jr . Brr

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    1. Sono fasi, come scrivevo a Ned Bajalika qualche tempo fa. Io ad esempio adesso ritengo che quasi tutti i disegnatori sintetici siano scansafatiche.
      Poi, dai: le referenze fotografiche se non tirate su con scanner/photoshop portano comunque a un'interpretazione da parte del disegnatore che deve metterci occhio, cervello e mano.

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  5. Mi devi tanto scusare, Luca, ma Pasarin non sapevo nemmeno chi fosse. Me lo sono visto lì tra un Immonen e un Hitch e ho pensato: "madonnamia e questo chi è, che non lo conosco?"
    Cercando poi su google mi sono ritrovato tra tette e culi di una modella spagnola che, per carità, è pure parecchio bella, ma non so quanto sappia disegnare fumetti.
    Poi cercando meglio ho scoperto un Fernando Pasarin che ha disegnato solo per la DC. Immagino tu intenda lui.
    Tutta la questione, comunque, mi ha fatto parecchio ridere.

    Ah. E giusto per dire la mia, America's Got Powers non l'ho letto, ma ho notato delle tavole di Hitch che in effetti sembrano essere state orchestrate con una certa fretta (e negli ultimi anni purtroppo succede sovente).

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    1. Lui. L'ho scoperto su una delle serie di Green Lantern ed è stata una rivelazione. Dopo l'ho perso di vista, in effetti.
      Per i prossimi numeri della collana hanno annunciato un'altra serie di Hitch (testi e disegni) con protagonisti degli attori supereroi!!!

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