domenica 21 giugno 2015

Il Morto 18: L'Occasione



Neanche delle cattive notizie ci si può fidare... E io furbo (=coglione) che ho declinato l’invito di un amico a prendermi il numero 17 de Il Morto in fiera a Reggio Emilia, tanto gli altri non si sarebbero comunque più visti in edicola.
E invece eccolo qua il numero 18, con la storia precedente ovviamente monca visto che come annunciato il 17 nelle edicole non è arrivato.
Comunque: il dottor Orbi, novello Pietro Chiocca (evidentemente in quarant’anni le cose sono cambiate poco o nulla), ha una florida attività di mercante d’armi. Una transazione non va a finire come desiderato e il pover’uomo si trova braccato da un’affascinante mercenaria. Creduto morto a causa del crollo dell’aereo che avrebbe dovuto prendere, si ritrova a ricominciare da capo la sua vita anche perché scopre delle spiacevoli verità sul suo ménage familiare. Il guaio è che in mancanza di fondi i suoi clienti lo hanno pagato in diamanti grezzi che fanno molto gola a un malintenzionato e alla sua compagna.
Con quella casualità di cui vivono i fumetti, incontra inaspettatamente Peg che ovviamente prenderà parte alla vicenda anche nei panni del Morto. Il fortuito incontro con Orbi sembra costituire un importante punto di svolta per la serie visto che in precedenza i due si erano già conosciuti e il mercante di morte può fornire degli indizi sul passato dello smemorato vendicatore.
La narrazione procede spedita e coinvolgente; come spesso accade in questo fumetto non mancano squarci iperrealisti sull’Italia contemporanea (i negozi Compro Oro...) e una certa carica di critica sociale. Molto bella la scena del treno. Purtroppo sul finale la storia accelera improvvisamente e si concede qualche digressione un po’ farsesca, comunque accettabile visto che alla fine il cattivo sembra redimersi e questo mi pare un tocco di originalità.
Ai disegni Marco Boselli (con chine di Leonardo Gagliano) compie un buon lavoro ma nelle ultime pagine pure lui sembra avere qualche cedimento forse dovuto alla fretta di consegnare in tempo l’episodio. Niente male le sue donnine.
A integrare questo numero 18 c’è la seconda parte de La Cassapanca, un “libero” iniziato nel numero scorso (ma proprio quel fottuto 17 dovevano saltare?!), in cui mi sembra che né lo sceneggiatore Roberto Anghinoni né tanto meno il disegnatore Ermete Librato siano molto ispirati. E l’impressione non è solo dovuta all’incazzatura di essermi perso il numero 17.

10 commenti:

  1. Ho notato che avevo già in memoria tra le ETICHETTE un "Roberto Anghioni", ma ho controllato e nel numero 15 de Il Morto viene citato proprio così e non come "Anghinoni".

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    1. In zona da me mai trovato Il morto nelle edicole, avevo provato il numero uno qualche tempo fa (comprato in fiera) e non mi era dispiaciuto. Avrei voluto recuperare un po' di numeri ma quest'anno non sono riuscito ad andare alla solita fiera che spesso frequento (Torino Pzza Madama Cristina, 2 appuntamenti l'anno). Secondo te il recupero merita?

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    2. Sinceramente non so se merita il recupero in toto perché io ho cominciato a leggerlo dal numero 9 in poi, da quando hanno cominciato a distribuirlo nelle edicole (e anche così mi sono perso il 12, che era il gran finale della prima stagione...).
      Penso comunque che i primi episodi non possano essere poi tanto più brutti di quelli che ho letto io (e che apprezzo) quindi se ne hai occasione mi sentirei di consigliarti di prenderli. Tutto sommato costano anche poco.

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  2. I Compro Oro sono sbocciati ed appassiti nel mio quartiere come quelle botteghe dove si acquistano quei succedanei di sigarette che emettono nuvolette. Temo che i miei concittadini abbiano già venduto tutti i preziosi. Ho barattato una copia scamuffa del numero diciassette de Il Morto con un anellino che Crepascolino ha trovato nelle patatine e sono rimasto colpito dal fatto che i telefoni nelle abitazioni hanno tutti il disco e che i calcolatori elettronici ( sic ) emettono schede perforate e che la Alfasud Sprint è considerata una vettura dal sicuro successo. Potrebbe essere un clone realizzato da qualche birba, ma ho il sospetto che si tratti di fumetti realizzati anni fa e scongelati di recente. Mi è piaciuta molto la trovata della lettera anonima composta con i Trasferelli.

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    1. Beato te che hai trovato il numero 17 pur con tutti quei giri strani :(

      Ma no, Il Morto è quanto di più contemporaneo ci sia. Il gruppo originale di Peg comprendeva anche una hacker.

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  3. Mi pare di averlo scritto proprio nel tuo blog: ho comperato anni fa il numero uno e l'ho regalato ad un amico e cartoonist SBE perchè, a mio parere , era un esempio di fumetto sciatto. Non credevo sarebbe andato oltre il numero tre. Ora mi spiego perchè nessuno mi chiede dove puntare in Borsa...

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    1. Ma lo sai che io tutto questo disprezzo per Il Morto non capisco da dove venga? In tanti lo considerano roba di serie z, ne hanno anche scritto qui da me, eppure per me c'è ben di peggio. Lodi sperticate, poi, per essere riusciti a tenere duro per 18 numeri anche se non conosco le condizioni produttive. Ma forse qualche euretto riescono a farlo, glielo auguro di cuore.

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  4. Nessun disprezzo. Nutro affetto per chiunque si impegni a fare un fumetto. Ho solo detto che, considerato quanto avevo letto nel primo numero, non avrei scommesso sulle possibilità che la testata sopravvivesse.
    Ero invece convinto che avessero ottime chances Hyperion ( otto numeri ), Shanna Shokk ( quattro ) e Bravura ( sette ). Quandocammino x la via nel mio completo nero, occhiali da sole anche di notte, i gatti neri saltano di lato per non incrociarmi e si infilano sotto le scale, sicuri che anche centrare uno specchio con la zucca sia meno rischioso che tagliarmi la strada...

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    1. Hyperion mi ricordo che era molto ben considerata, forse ci avranno rimesso coi diritti d'autore, Shanna Shokk mai coperta (Toninelli esoso?), Bravura era quello dei comic book dell'etichetta omonima, giusto? Magari anche quegli autori erano un po' costosetti.

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  5. Bravura era un imprint della Malibu Comics. Nuova serie del Dreastar di Starlin x i testi frizzanti di Peter David ed i disegni non proprio ispirati di Ernie Colon, la nuova 'Breed di Starlin ( unica delle serie ad esser conclusa ) e gli StarSlammers di Walter Simonson ( in un tempo e con personaggi diversi da quelli del suo graphic novel sergiotoppico ). Tra le altre cose. Materiale poco e quindi pochi albi in italiano. So goes life.

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