Riprende dopo qualche mese la saga e
benché si tratti di un episodio interlocutorio che mette nuova
carne sul fuoco
(gli Aesir cercano un’alleanza coi Vanir, Sigfrido apprende il suo destino e il
suo retaggio, rientra in scena la
Valchiria) si lascia leggere con piacere grazie al tono epico
e coinvolgente – che non risparmia comunque una descrizione sin troppo umana
del pantheon norreno.
Ho trovato poi molto interessante
la scena con le rune e la loro intepretazione, e in definitiva poco importa se
come avevo già subodorato
la serie si prende delle libertà sul canone d’origine per inglobare un po’ di estetica
tolkieniana.
Purtroppo, però, la scelta del
team creativo è stata secondo me alquanto infelice e mi lascia perplesso la
scelta di associare uno sceneggiatore magniloquente ed evocativo come Jarry a
un disegnatore delicato, blando, poco incisivo e quasi caricaturale come Djief.
A questo prezzo si continua
comunque, ovvio, tanto più che in questa occasione la stampa mi è sembrata
migliore che in passato.
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