Mah, c’è poco da dire. Che fosse un gran fumetto lo avevo vagamente intuito
durante le letture troppo frammentarie e distanziate fatte su L’Eternauta e nei relativi volumi, con
questa iniziativa della Mondadori ho capito tutta la sua portata di vero e proprio
capolavoro.
Le Torri di Bois-Maury è un’opera magistrale che unisce crudo
realismo e ironia. I personaggi delineati sono meravigliosi, sospesi anch’essi
tra il realismo della loro posizione sociale e le derive umoristiche dei loro
difetti. Leggendo di seguito i volumi (e condivido l’opinione di Sergio
Brancato che questi ultimi quattro qui raccolti siano i migliori della serie)
mi sono inoltre accorto della genialità con cui Hermann è riuscito a tessere
una continuity rigorosa ma per nulla invasiva, praticamente invisibile, e l’abilità
con cui trova gli spunti e i meccanismi giusti per coinvolgere i suoi
protagonisti nelle avventure.
Disegni e colori sono spettacolari: è vero che Hermann non sa disegnare le
donne, e forse non solo quelle, ma le sue tavole hanno un’organizzazione e un
dinamismo unici. E i paesaggi sono stupefacenti.
L’unica pecca di questo volume è che mi è arrivato in edicola un po’
rovinato, ma ovviamente non è colpa della Mondadori. È anche vero che due
balloon di Aymar ed Hendrik a pagina 109 sono invertiti, ma oramai lo considero
un marchio di fabbrica senza il quale la collana Historica non sarebbe più la
stessa.
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