giovedì 2 luglio 2015

Cosmo Noir 3 - Battaglia 3: Muro di Piombo



Attendevo questo numero di Battaglia con una certa curiosità per il comparto grafico (e manco a farlo apposta è uscito un po’ in ritardo): Francesco Francini avrebbe seguito il percorso esteticamente accattivante di Des Dorides o quello più scarno (diciamo così) di Lovelock?
Spiazzandomi, Francini ha scelto una linea radicalmente diversa: la modernità. Pur nel limitato formato tascabile è riuscito a organizzare le tavole in maniera molto creativa, con suddivisioni in vignette non banali, inquadrature dinamiche e un uso interessante perfino del lettering. Il suo tratto mi è sembrato memore delle inchiostrazioni robuste e decise di Palumbo e Catacchio, ma non mancano influssi milleriani e modulazioni originali del tratto. Un ottimo risultato che ha anche ottenuto l’effetto di rendere meno stranianti le battute cool che con un disegnatore dallo stile più classico sarebbero risultate stridenti.
Ho notato però una qualità di stampa quantomeno curiosa. Sono visibili quegli elementi che solitamente in stampa non dovrebbero esserlo, cioè  i bianchi non compatti della tempera coprente e i neri della china anch’essi non sempre compatti, eppure non si può dire che la resa finale sia buona visto che ci sono anche i tremolii tipici della stampa digitale. Peccato.
A livello di storia, in Muro di Piombo scopriamo che il DC9 di Ustica venne abbattuto niente meno che per eliminare Pietro Battaglia in modo da eliminare ogni traccia del suo coinvolgimento nelle operazioni sporche del governo italiano! Ovviamente le cose non vanno come previsto dai “poteri forti” e il protagonista farà una vera e propria carneficina, con torture e sparatorie decisamente iperboliche e con derive splatter, da cui probabilmente il titolo.
La suspence costruita da Giovanni Masi all’inizio è molto efficace, poi dall’inevitabile crollo dell’aereo la storia procede rapida e incalzante, con un ritmo frenetico e scene d’azione praticamente ininterrotte. A mio avviso questo terzo episodio è finora il migliore della miniserie – è anche vero che Francini ha qualche difficoltà a rimanere fedele al volto di Battaglia, ma è un problema comune a tutti i disegnatori.
Oltretutto, molto interessante l’editoriale che stavolta non ricostruisce l’atmosfera dell’epoca ma anticipa i punti salienti dell’azione e contiene informazioni utili per meglio godersi il fumetto.

5 commenti:

  1. Battaglia mi sta piacendo moltissimo, scriverò anche io presto un articolo a riguardo ma lo trovo la miglior "novità" uscita quest'anno in edicola

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    1. Proprio ieri l'ho messo in lista nel file col Meglio & Peggio del 2015 che metterò online il 31/12 (alla voce "Meglio" ovviamente).

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    3. E' "sempre il migliore in quello che fa" o sta acquisendo un minimo di personalità Pietro? C'è qualche sonoro "minchia" o parla ancora come gli yankee di Tarantino? Io devo ancora comprarlo, oggi provvedo.

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    4. Diciamo che bisogna stare al gioco e prenderlo per quello che vuole essere... Le prime sequenze si svolgono in Sicilia ma niente "minchia"! C'è un'evoluzione del suo ruolo ma il personaggio credo che rimarrà sostanzialmente quello.

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