Con l’apprensione a cui (visto l’avanzare dell’età) dovrei cominciare ad
abituarmi, mi sono reso conto che non mi ricordavo se avessi mai letto prima un
episodio di Alix.
Forse avevo sfogliato un volume (l’unico?) edito a suo tempo da Alessandro,
forse avevo visto qualcosina in originale, ma forse non avevo letto proprio
nulla. Sta di fatto che Alix mi aveva
sempre dato l’impressione di qualcosa di pesante, datato, noioso. Letto questo
episodio posso felicemente dire che non è così.
La Tomba Etrusca inizia forse in
media res, non conosco l’episodio precedente ma dai dialoghi mi pare di
capire che ci fosse già una trama precedente in corso. Poco male, anzi meglio
così: si viene subito scaraventati nella trama senza bisogno di preamboli.
Nel suo viaggio per ricongiungersi con Lidia Alix a e i suoi pards si
imbattono in una setta di adoratori di Moloch-Baal, culto reinterpretato con
grande scrupolo documentaristico. Non mancheranno quindi azione, intrigo e una
rigorosa ricostruzione storica. In particolare, ho apprezzato la resa dei
panorami e degli edifici che, pur realizzati con schematismo da ligne claire, sono molto evocativi.
La storia procede incalzante e densa di personaggi e avvenimenti (unico
neo: la rivelazione per me troppo prematura di chi sia il capo dei cattivi);
del tutto impercettibile lo stacco che in origine caratterizzava la
prepubblicazione su rivista, per cui ogni pagina doveva concludersi con un cliffhanger: la trama scorre fluida
senza quel ritmo sincopato dettato dalle esigenze editoriali che ogni tanto ho
ravvisato per esempio in Ric Roland.
Martin si rivela anche un valido architetto narrativo e ho apprezzato come
faccia tornare al momento giusto personaggi (e animali) a prima vista
ininfluenti sulla storia: spettacolare il finale che riprende un elemento
apparentemente solo decorativo delle prime tavole.
Per essere un fumetto per ragazzi nato negli anni '50 (questa avventura in
particolare dovrebbe risalire al 1968) Alix dimostra una grande
maturità: per quanto il protagonista sia un modello di virtù c'è un certo
disincanto, almeno in questo episodio. Non tutti gli innocenti sono poi così
innocenti, e certi loschi individui marginali non avranno, almeno in questa
sede, la dovuta punizione. La vignetta finale sembra proprio essere messa lì
con intento consolatorio.
Ovviamente Alix come molti altri eroi popolari è baciato dalla fortuna (e
le situazioni più cruente vengono risolte fuori scena) ma anche questo è il bello
delle storie di avventura.
Graficamente Jacques Martin è ineccepibile, un robusto disegnatore accademico
il cui unico difetto, ravvisabile sin dalla copertina, sono i
"testoni" con cui disegna i personaggi. Non che i suoi personaggi
brillino per espressività, ma in fondo in questo contesto non è un grande
problema.
Decisamente buona questa edizione Mondadori, ottima se pensiamo al prezzo
di lancio. Unico refuso che ho notato è un “Alex” invece di Alix, oro colato in
epoca di correttori automatici. Forse i colori, originariamente pensati per la
resa su carta non patinata, risultano un po' troppo accesi in questa edizione
ma ci si fa presto l’occhio.
Ignoro se La Tomba Etrusca sia
un unicum nella serie di Alix o se la qualità media sia
effettivamente questa, data la qualità di questo primo assaggio non vedo l’ora
di provare il prossimo.
Io invece devo ammettere che sto faticando un po' nella lettura. Il fatto che ogni tre o quattro pagine cambino gli eventi che apparentemente sembrano scollegati dalla trama principale non mi aiuta. Probabilmente nasce dall'esigenza di raccontare qualcosa ogni tot pagine, per via della pubblicazione originale spezzettata su rivista (ma non ne sono sicuro). E non aiuta nemmeno il fatto che in questi giorni sono stanco :)
RispondiEliminaSenza dubbio sembra un titolo interessante. La questione della pubblicazione non cronologica di Mondadori invece è un gran bel problema per chi conosce la serie meglio di noi, visto che i vari eventi sembrano strettamente collegato a livello storico.
Insomma, questa cosa si poteva fare (ed è stata fatta) per Asterix e Lucky Luke, ma per Alix ci si doveva pensare un po' meglio, forse. In ogni caso la Mondadori ha promesso un post di prossima pubblicazione per spiegare le scelte della pianificazione (che è già una roba simpatica e giusta che altri editori non si avrebbero mai fatto).
Io invece sono rimasto piacevolmente colpito dalla scorrevolezza della storia.
EliminaIn effetti una riproposta cronologica così a occhio sarebbe stata più indicata ma tieni presente che Alix nasce nel 1948 (e non negli anni '50 come ho erroneamente scritto io), forse i primi episodi hanno meno appeal rispetto a una selezione di quelli migliori. Lo stesso Martin mi pare che in un'intervista si lamentasse della scarsa qualità del suo disegno agli esordi.
Ma infatti è chiaro che abbiano voluto cominciare con le storie più belle. La cosa ci sta. Solo che a quanto ho capito, la cronologia di Alix procede pari passo con gli eventi storici narrati. Poi se quelli di Mondadori riescono comunque a dare una parvenza minima di storie in successione, ben venga lo stesso, per carità.
EliminaGià in questo primo volume, per dire, ho avuto l'impressione, come l'hai avuta anche tu, di aver cominciato a leggere una storia con tante cose già accadute alle spalle.
Boh. Vedremo.
Intanto il blog Zona BéDé (http://zona-bede.blogspot.it/) sta pubblicando storia e cronologia della serie originale.
Essendo io un discreto asino in Storia Romana non credo che la cosa influirà molto sul godimento della serie. Anzi, senza il tuo commento non mi sarei ricordato dei riferimenti sparsi alla guerra civile :D
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