Insieme alla notizia della continuazione della ristampa di Linus sabato scorso ho avuto un’altra gradita sorpresa dall’edicola di Turriaco: è stato ridistribuito il primo episodio de Il Morto! Alla felicità per essere entrato in possesso delle origini della saga si è aggiunta la comprensione del motivo per cui alcuni, anche tra i frequentatori di questo blog, considerano Il Morto trash.
In effetti i disegni di questo
primo episodio non sono ai livelli di quelli successivi. Attribuita al solo
“Studio Telloli”, la parte grafica è grezza, talvolta poco attenta alle
anatomie, quasi del tutto inespressiva e inchiostrata in maniera monocorde.
Si intuisce che la storia sarà
molto accattivante, e in effetti cattura sin dall’inizio con un’ambientazione
ispirata a Qualcuno volò sul nido del
cuculo, ma è ancora in fieri e mi
sembra che la sceneggiatura non sia ben calibrata, dilungandosi in scene non
indispensabili da metà albo in poi e terminando con un finale tronco. È chiaro
che Ruvo Giovacca voleva creare delle aspettative nel lettore ma non so quanto
senso ha usare questa tecnica su un periodico che quando va bene esce ogni due
mesi.
Insomma, è stato un bene che
abbia cominciato a seguire Il Morto
solo dal numero 9,
perché forse la lettura di questo acerbo numero 1 mi avrebbe fatto desistere
dall’acquistare i successivi.
A integrazione dell’episodio de Il Morto questo primo numero, uscito nel
maggio del 2010, presenta anche un articolo a firma Ruvo Giovacca in merito
alla simbologia del teschio nei fumetti, principalmente quelli “neri”, e una
storia breve di H. W. Grungle scritta
da Giovacca e disegnata (bene) da Rino Aniello. Curiosamente, pur essendo un
primo numero non sono presenti né introduzioni né dichiarazioni programmatiche.
Il primo è l'unico numero de Il morto che posseggo e devo dire che, al netto delle varie imperfezioni, Giovacca era riuscito in effetti a intrigarmi. Chissà che la redistribuzione non si estenda anche ai numeri successivi.
RispondiEliminaIo lo spero, e spero di trovare anche il 12 che mi sono perso e che concludeva il primo arco narrativo.
EliminaAnche per me, come per Firma, è stato il primo e ultimo numero preso all'epoca della sua originale uscita. Avrei anche preso i numeri successivi, ma non l'ho mai più visto. Né in edicola né in fumetteria. Peccato, perché una distribuzione leggermente più capillare gli avrebbe giovato, credo.
EliminaCome tutte le persone realmente aride, ho bollato l'intera operazione come fallimentare dopo la lettura di un singolo episodio de Il Morto. Ricordo che lo regalai ad un amico disegnatore SBE spiegandogli che x me era il peggior fumetto fruito da tempo. Probabilmente altre testate sono partite anche peggio x poi sedimentare nell'inconscio collettivo, come dice il BVZA nella ristampa di MM n. 100. Prometto che se, tra tantissimo tempo, dovessi reincarnarmi in una forma di vita con pollice in opposizione, getterò l'occhio - please, Chiunque Mi Stia Ascoltando, gradirei la fornitura di due occhi - sulla prima annata dannata de Il Morto con la mente sgombra da pregiudizi.
RispondiEliminaEcco, sul blog di Luigi perle come "mi facevano trascurare financo i softwares su cui stavo lavorando e spero non ci siano state conseguenze ", che mi stavano spingendo a commentare BEST CREPASCOLO'S COMMENT EVER e a me quattro righe in croce, contenenti peraltro un'interpretazione discutibilissima dei motivi dell'affermazione di Martin Mystère.
EliminaCattivo. Ma so goes life.
"gradirei la fornitura di due occhi"...
EliminaCrepascolo non rinuncia MAI al piacere delle citazioni colte
["Se un occhio ti offende", Devil Corno n.69] :-)
@Luca Lorenzon - temo di non aver fatto un gran servizio nel riferire le note introduttive a quel TuttoMystere del 1997 - il BVZA spiegava che il suo Detective dell'Impossibile aveva al tempo solo 15 anni di vita ed era quindi un pargolo rispetto a Gasoline Alley o Believe or not, ma nel contempo notava come 15 anni fossero un traguardo notevole x un personaggio nato...15 anni prima xchè dagli anni settanta in poi era stato sempre + difficile x un fumetto sedimentare nell'immaginario collettivo rispetto a produzioni anteriori che, superato il rodaggio di un lustro circa, avevano buone probabilità di continuare a navigare in acque tranquille. Più o meno. Ho l'albo a casa e qui non riesco a concentrarmi con tutti questi crucchi
RispondiEliminache saltellano intorno e parlano di contenimento del danno. Jerome K. Jerome notava nel suo Tre Uomini in Barca che la lingua tedesca è particolarmente adatta x esprimere il turpiloquio e la furia.
J_D_La_Rue_67 - le due storie con il Tribuno, giusto ? le avevo letto nella ristampa Devil Gigante ( il mio formato preferito x qualsiasi cosa, toast o sms compresi ) e le ho anche in un Daredevil Essential. Non ho ancora deciso cosa penso delle chine di Syd Shores sulle matite di Colan.
Erano gli anni in cui si era deciso che DD dovesse essere realistico nel tratto - in fondo era la storia di un avvocato non vedente con fare da matusa , del suo socio ciccio e della ex segretaria avviata ad una fulgida carriera da Kim Novak che Frank Miller ha mandato fuori carreggiata parecchi anni dopo - e si cercava di non disturbare troppo il manovratore ovvero quel Tom Palmer che accompagnerà Gene The Dean Colan nella Tomba di Dracula.
Non mi ha mai convinto comunque quella cosa bibilica dello strapparsi l'occhio che ti offende. Probabilmente Conway la pensava allo stesso modo - la storia racconta di un fanatico fascista che si maschera da Judge Dredd ante litteram e senza alcuna ironia e giudica le colpe di contestatori, confondendo il pensiero eterodosso con il terrorismo. Più o meno. Era comunque un albo con il bollino del Comics Code.
"Ho l'albo a casa e qui non riesco a concentrarmi con tutti questi crucchi che saltellano intorno e parlano di contenimento del danno"
Eliminastanding ovation.
Erano di Shores le chine? Io l'albo non ce l'ho più, vado a memoria.
RispondiEliminaBuck Ralston -Tribuno col suo martelletto ipnotizzatore mi pareva quasi un cattivo Alanfordiano... :-D
Sapeste quante battutacce tristi sento fare sui tedeschi esperti in emissioni di gas nocivi...
Era Shores. Qualcuno tra quanti hanno l'età x esser eletti senatori ( troppo tardi, ragazzi miei, ma potete provare alla Camera dei Deputati ) ricorderanno il suo Red Wolf dalle pagine degli A.S.E. della Editoriale Corno.
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