Anzi, gelida. Come avevo subodorato,
l’esperienza coi volumi 19x26 a colori della Cosmo si sta drasticamente
riducendo, anche se spero che non sia un preludio alla loro sospensione. In quarta
di copertina di Cosmo Color USA 18, sesto e ultimo episodio dell’Incal (a
proposito: è stato emozionante rileggerlo in questa nuova versione) campeggia
questo annuncio:
Niente più BéDé, quindi, e anche
questa collana salta un mese diventando probabilmente bimestrale. Ignoro se Beta necessiti del colore e del formato
più grande del bonelliano, ma così a occhio credo di no. Forse il cammino della
Cosmo Color USA così come la conoscevamo è giunto al termine. E io che speravo
di (ri)leggere dopo la saga principale anche La Casta dei Metabaroni, I Tecnopadri e magari pure Final
Incal, ordinato anni fa in Belgio tramite una fumetteria e mai arrivato.
Oltretutto questo ultimo numero
dell’Incal è l’unico volume Cosmo “BéDéllide” di settembre, quando ancora ad
agosto ce n’erano due (L’Incal 5 e Abominevole,
ma c’era pure il secondo di Fabian Gray)
e a luglio “ben” tre (L’Incal 4, Il Crepuscolo degli Dèi 5
e l’ultimo di Colorado).
Finché è durata me la sono
goduta.
Leggendo qualcosina in giro sembra che questo Beta non sia poi così male, però a colori e in formato grande? Non so...
RispondiEliminaMah, non è il mio genere, e di Genovese (il disegnatore) avevo apprezzato solo Long Wei.
EliminaPeccato che l'esperienza dei volumi grandi a colori si stia concludendo o comunque ridimensionando notevolmente.
In effetti questo Beta non lo conoscevo. Non so se preoccuparmi perchè si vuol fare un fumetto "finto giapponese", o apprezzare lo spirito d'iniziativa come ai tempi eroici del "Big Robot". Quel che vedo in rete non mi dispiace. Firma, il colore fu usato anche dalla Fabbri quando tanti anni fa pubblicò la versione di Ota del Grande Mazinga. Perciò qui abbiamo un curioso paradosso: prima si è voluto fare un "finto Manga" italiano, in bianco e nero, ma poi per una versione cartonata da edicola si preferisce colorarlo perchè COME ALLORA si pensa che il colore sia più appetibile da un pubblico occidentale. Forte...
EliminaP.S.: sono dispiaciuto anch'io per l'abbandono della strada Bedé. C'era tutto un universo da esplorare...
Io penso che la collana rimarrà nominalmente "Cosmo Color USA" ma almeno Beta lo pubblicheranno com'era previsto in originale o comunque in bonelliano, penso che avrebbe poco senso e ancor meno convenienza colorarlo e aumentargli il formato. Così risparmiano anche una ulteriore registrazione di testata al Tribunale.
EliminaIo ho una teoria al riguardo, ma a dire il vero ho una teoria su tutto e questa è una delle ragioni x cui l'ultima foto di me ad una festa è un dagherrotipo. Colorato a mano, tra l'altro.
RispondiEliminaI Giovani Lettori di Fumetti - x Giovane si intende nell'era Staisereno l' individuo fino al 35mo anni di età - desiderano una esperienza di fruizione della esperienza che sia la meno lontana possibile da quella che assumono via cinema e rete e consolle. Hanno visto robottoni mutaforma cavalcare t-rex cyborg in scenari steam punk sotto cieli alieni. Nel loro DNA non dico Cavandoli e Bozzetto, ma nemmeno Breccia padre. Pretendono il colore ed un segno che non sembri un segno. Ciaociao Caniff ed epigoni. Ciaociao Kirby Dots. Hanno una zucca diversa e possono contare le imperfezioni sulla epidermide screziata del clone di Richard Burton che nell'angolo della vignetta alza la mano verso il monolito lillipuziano da viaggio fosforescente mentre all'angolo opposto la gemella della Loren d'antan si sistema la lussureggiante chioma e sorride ai nanobots in picchiata contro la Fortezza Bastiani che comincia a pixellare sotto l'attacco psionico del Grande Fratello che si sta animando sotto la crosta del monumento equestre di Erasmo Gattamelata. No dico. In una vignetta come quelle che bastavano a Bignotti x una testa di Mister No che dice solo no. Io non sono così. Io ci ho messo sei mesi x decifrare ogni singolo segno nelle tavole del Man Bat di Flint Henry. Quando Kyle Baker ha disegnato The Truth, ho scritto alla Marvel x chiedere che il cartoonist disegnasse anche tutto il resto, sempre. Nessuno mi ha risposto. Cattivi. Tutti.
Null'altro da aggiungere se non che proprio recentemente ho finalmente letto Il Deserto dei Tartari. Ma Bel-Ami, altra lettura recente, mi è piaciuto di più.
EliminaMa beato te che ancora ti riesce farti fotografare. Io da quando incontrai Bessie the vampire Hellcow durante una gita notturna in Alto Adige, non impressiono più nessuno, tantomeno la pellicola.
EliminaIo confermo e sottoscrivo la teoria, ma i terribili Manga maniaci (e finto-manga-maniaci) non dovrebbero essere fanatici puristi del B/W? Con una - due pagine colorate all'inizio? Ma io sono rimasto alla Motoko Kusanagi dei Kappaboys, magari è cambiato qualcosa...
Non Manga maniaci (e finto-manga-maniaci ): i numeri parlano chiaro, come avrebbe detto Mike Bongiorno, e i fumetti giappo non vendono + tanto dalle ns parti. I motivi sono tanti, ma la cosa ci porterebbe altrove,e preferisco chiarire il mio pensiero, per quanto possibile considerato che la mia zucca è come quella del Lobo d'antan, solo che nel kranio dell'Uomo era sempre musica metal mentre nel mio alcuni ritornelli dei Gorillaz in combo con Washington di Lucio Dalla e Panama di Fossati.
RispondiEliminaL'immaginario collettivo dei Possibili Giovani Lettori non è plasmato dai manga - e tantomeno da historietas, bd o comics - ma da cose come Minions, Transformers e ...Batman dentro il videogioco di Arkham. Io, ma temo tanti altri della mia età - non solo anagrafica, si intende: ero considerato bislacco in anni in cui mi si regalavano Trasferelli e slaim - ricordo lo shock dal futuro del ritmo della French Connection e ho passato l'ultima ora del mio doposcuola in quinta elementare ad immaginare come sarebbe stato la Parola ai Giurati di Lumet sotto forma di fumetto tascabile e disegnato da Zaniboni. Sono un piolo rotondo analogico in una piattaforma digitale che accetta solo pioli frattali. Più o meno. Concordo con Woody Allen quando sostiene che i teoremi irriducibili debbano essere trattati con minacce di rappresaglie.
Per fortuna esistono comics per tutti e posso sempre riesumare la Doom Patrol di Rachel Pollack e Ted McKeever in lingua originale o l' Anastasia Brown di Dal Pra/Alessandrini - devo davvero decidermi a fare ordine nella mia batcave - quando la fumetteria non mi sorride. Senza contare il fantafumetto. Hellcow in High Adige and the Kappaboys from Mars sarebbe uno splendido titolo x una mini scritta da Sam Kieth e disegnata da Andy Suriano. Era dai tempi di quella storia di Morrison/ Millar/Yeowell con i tizi che si erano cibati di mucche skrull ( mi pare sia stata recentemente tradotta da noi ) che il comicdom attendeva la storia di un bovino indemoniato che trasforma un intera comunità montana in una combo de Il Villaggio dei Dannati e la festa di The Rocky Horror Picture Show. Hellcow non aveva però fatto i conti con una posse di ninja alieni... Una serena serata a tutti.