lunedì 30 novembre 2015

Cosmo Noir 6 - Battaglia 5: ...e le foibe?

Torna alla grande Battaglia, con quello che forse è l’episodio migliore della serie. Ambientato a Trieste nel 1945, vede il vampiro e un povero disgraziato fuggire dall’orrido dove sono stati gettati insieme ad altri infoibati. Dopo le prime tavole molto evocative e ben documentate, perfette per ricreare la giusta atmosfera e i presupposti di tutta la storia senza farsi tirare per la giacchetta da nessuno, comincia il dungeon crawl in cui Pietro e il suo fortuito accompagnatore cercano una via di fuga. Alla disperazione di Graziano Tonetto fa da contrappunto la fredda razionalità di Pietro Battaglia, sicuramente cinico e calcolatore come sempre ma in questo episodio anche un pochino più umano del solito (per quanto possa esserlo).
Le grotte carsiche si rivelano popolate da altri vampiri ma per il forzuto e paraculo protagonista non costituiscono poi una grande minaccia.
Ho apprezzato in questo episodio la presenza ridotta delle battute cool e delle frasi a effetto: non è che manchino del tutto, però possono essere interpretate come parti integranti dei dialoghi e non sono delle semplici boutade estemporanee. La rilevanza politica e storica dell’argomento e dell’ambientazione incombe su tutto l’episodio senza mai tramutarsi in occasione per fare prediche o assecondare una corrente di pensiero piuttosto che un’altra, e mi sembra una grande prova di professionalità da parte di Giulio Gualtieri non aver voluto aderire a nessuna delle scuole di pensiero in merito.
Ovviamente se si vuole si può leggere il discorso che Battaglia fa a Tonetto sull’“innocenza” in chiave metaforica e anche i vampiri possono assumere connotati allegorici anche se non credo che l’intenzione dello sceneggiatore fosse proprio quella, visto che alla fine Tonetto non diventa un vampiro.
Curiosamente i disegni del veterano Walter Venturi (io me lo ricordo dai tempi di Napoli Ground Zero, se è lo stesso) non mi sono sembrati all’altezza della media di quanto visto finora sulla serie, con l’eccezione di Ryan Lovelock. È anche vero che gli esordienti o quasi avevano tutto l’interesse a far vedere quello di cui sono capaci anche a fronte di una retribuzione non milionaria, ma Venturi mi è sembrato comunque un po’ troppo schematico e in alcuni dettagli verso la fine forse anche in lotta contro la data di consegna.
Ottima fine d’anno per Battaglia, comunque (nell’editoriale in apertura la Cosmo ne annuncia nuovi episodi per il 2016), che in maniera speculare al Multiversity di cui ho parlato ieri ha scalato qualche posizione del Meglio del 2015.

11 commenti:

  1. Quando è uscito l'ultimo Battaglia? Già nelle edicole?

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    1. Preso oggi nell'edicola della stazione dove il mio edicolante me l'ha indicato nel bustone della roba ancora da mettere sugli scaffali. Credo che sia uscito alla fine della settimana scorsa o proprio oggi.

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  2. Conosco uno degli sgommatori di Uolter Venturi dai tempi di Naples Ground Zero - uno wannabee che ha ormai l'età da hasbeen, ma non demorde e ha cercato di seguire Uolter anche nella sua avventura SBEllica e aveva messo anche una manina in via Buonarroti fino al momento in cui ha cancellato x errore una tavola dello Zagor venturiano cercando di correggere la scure dell'eroe x citare il Thor di King Kirby - e non posso dire di prendere x oro colato ogni suo pettegolezzo, ma mi ha detto che il titolo di Battaglia # 5 è una citazione del song C'è da spostare una macchina di Francesco Salvi nel punto in cui il comico canta " E' un diesel ? è un diesel ! ". Non proprio uno di quelli spunti di cui è facile ricostruire la storia a cui siamo abituati da Dylan Dog in poi. Sgommo, tanto x dargli un nome, mi ha detto che Battaglia # 50 sarà un albo speciale in cui il vecchio Pietro si riciclerà nel ruolo di factotum nel backstage di una popolare serie di varietà postmoderno anni ottanta - che nelle intenzioni degli autori dovrebbe esser una combo del Drive In e della Araba Fenice - dove sarà perfettamente sintonizzato con il cinismo yuppie di alcuni tra i comedians mentre si nutrirà, dopo il crepuscolo, dei fluidi delle procaci starlets. Sgommo non si spiega del perchè si sia scelto di richiamare già nel numero cinque un concetto - ed in modo tanto nebuloso da far ricrescere i capelli al mio amico Morrison semmai gli arrivasse notizia di un simile volo pindarico - che sarà esplorato 45 numeri dopo, ma credo che Rrobbe e la sua posse intendano citare X-Chris Claremont che ipotizza il personaggio del clone di Jean Grey parecchi anni prima e quando ancora piccola del suo deflagrante esordio come nuova signora Summers nonchè Regina dei Goblins nonchè mamma del Cable che sarà. Troppo complicato x me. Con l'arterio che avanza implacabile, temo che entro dieci anni leggerò solo la Pimpa. Le prime storie, almeno...

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    1. Ah, guarda, io la PImpa se ne trovo le raccolte la leggo anche adesso.
      La signora Summers "regina dei Goblins"? Che seguito hanno avuto i colonnatori sonori di Dario Argento!

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  3. Non ti dico la perplessità di quei fortunati lettori americani che lessero il pilota di quella saga anni ottanta con le matite della copia Marc Silvestri /Dan Green e qualche albo qui e lì di Rick Leonardi/inkers vari. Noi e la massa dei lettori nel mondo abbiamo potuto apprezzare "solo" la run con la conflagrazione che ha trasformato Nuova York in un incubo da ghostbusters,ma quei pochi lettori rimasero perplessi di fronte alla Madelyne Pryor ( il nome è un riferimento alla Donna che Visse due Volte di Hitch ndr ) che smette di pilotare aerei di linea insieme al suo amato Scott x seguire una band in tour a Genosha , Wakanda e Latveria. A Nova Roma - colonia amazzonica del ns ex impero da cui è arrivata la Nuova Mutante Magma - Mad incontra il bizzarro Darius, un homo novo con la capacità metaumana di rendere reali i suoi incubi. Se ne innamora e provoca un conflitto con la posse del suo ex amore. Diciamo che i fans duri e puri non gradirono. So goes life.

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    1. E' inquietante che sono riuscito a cogliere molti dei riferimenti. :(

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    2. 6 un True Believer. Mai dubitato. Crepascolino non sa leggere oltre la lettera emme a cui è arrivato ieri - la sua maestra benda un innocente che lancia una freccetta contro una lavagna dove sono le lettere dell'alfabeto e quella colpita dal dardo sarà oggetto della lezione - ma conosce nei dettagli la prima, storica, run decennale di Peter David su Hulk e qualcosina della seconda effimera incursione. Prima degli otto anni sarà in grado di raccontare Crisis on the Infinite Earths partendo da un punto qualsiasi. brr

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    3. NO, NON SONO UN TRUE BELIEVER!!!!!!!!!! AAAAARGH!

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  4. O Marvel Zombie. So di posti negli States dove la gente si trova dopo il crepuscolo x una catarsi. " Ciao, mi chiamo Lukas Lorenson...e sono un Marvel Zombie ! " " Ciao Lukas ! " " Coraggio Lukas , vai avanti...."
    " E ho cominciato con The Mighty Thor di Simonson xchè sono di origini scandinave e ho continuato anche nel periodo De Falco / Frenz...ma sono due settimane che non leggo uno spillato degli Avengers ed un mese che non sfioro il paperback di Born Again ! "
    " Bravo Lukas ! "

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    1. Non sono io (anche se le origini nordiche ci stanno). Born Again è Miller e quindi il Male, De Falco/Frenz non so chi siano e Simonson (che disegni Thor o meno) è per me come l'aglio per i vampiri. Poco importa che abbia comprato un suo book della Play Press, nella fumetteria me lo hanno praticamente tirato in schiena...
      Però conosco i New Mutants, recuperati in un periodo in cui avevo bisogno di farcirmi la testa di stronzate. Ci sono riusciti alla grande.

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    2. I New Mutants di Bill Sienkiewicz - un annetto - e la trilogia di Steve Leialoha. Come la caffeina. O l'ossigeno. O le brioche salate. Difficile farne a meno.

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