martedì 1 dicembre 2015

Il Morto 20: L'Ospite Inatteso

Puntata interlocutoria per il Morto. L’autostoppista Peg viene raccolto da uno strano tizio che guida evidentemente in stato di alterazione. Costui sta per andare alla villa di famiglia per prendere parte al matrimonio della ricca cugina, in procinto di sposarsi con un poco di buono. L’uomo, Curzio Canesi Sforza, ha con sé le prove delle attività disdicevoli del futuro sposo e quindi del fatto che sia solo un cacciatore di dote.
La situazione precipita: l’auto su cui viaggiano i due finisce fuori strada e due camionisti incazzati si avventano su Peg e Curzio. Salvata la situazione ma con il nuovo amico messo assai male, Peg si ritrova incaricato del compito di andare al matrimonio spacciandosi per Curzio (l’unica persona che può riconoscerlo è la madre della sposa, zia di Curzio, che verrà prontamente messa a conoscenza dell’intreccio telefonicamente) in modo da presentare le prove del vero obiettivo del futuro sposo e dei suoi complici e impedire così la dilapidazione del patrimonio di famiglia.
Non serve sottolineare come Peg/Il Morto si trovi sempre invischiato in situazioni assurde, perché è lui stesso a farlo! In effetti L’Ospite Inatteso è un episodio in cui accanto alla solita visione disillusa dell’umanità c’è una certa dose di ironia piuttosto rara in precedenza, né mancano dei dialoghi divertenti.
Una volta alla villa tutti i nodi vengono al pettine e scopriamo che eventi apparentemente casuali visti in precedenza facevano parte di un piano premeditato. Ma il bello di questo episodio è anche il gioco delle parti e le sorprese relative alle vere motivazioni di personaggi che apparentemente sembravano giocare nella squadra avversaria. Mi è anche piaciuto come Ruvo Giovacca ha gestito la suspense nello scoprire la sorte della zia. Il finale è assai positivo e ottimista, cosa non certo comune nella serie.
Marco Boselli (chinato da Francesco Triscari) svolge come sempre un buon lavoro, purtroppo la mia copia presenta occasionalmente delle abrasioni bianche al centro delle pagine, ma nulla che pregiudichi la lettura.

La durata di questo episodio è inferiore a quella consueta e al titolare vengono dedicate una decina di pagine in meno rispetto al solito: il resto dell’albetto è riempito da pubblicità e da due storie brevi. La prima, una storia di H. W. Grungle di Giovacca e Gualandris, è molto simpatica e ben disegnata mentre la seconda, Blacky Mole di Antonio Pannullo, è un riempitivo trascurabile.

2 commenti:

  1. grazie comunque Luca

    se ti va ti invio
    Blacky Mole in Rattus Norvegicus EF edizioni/Smart Comics

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    1. Che vuoi farci, non mi è piaciuto.

      Di certo sei molto più educato e "sportivo" di tanti professionisti che si credono intoccabili, e questo ti fa onore!

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