Puntata interlocutoria per il
Morto. L’autostoppista Peg viene raccolto da uno strano tizio che guida
evidentemente in stato di alterazione. Costui sta per andare alla villa di
famiglia per prendere parte al matrimonio della ricca cugina, in procinto di sposarsi
con un poco di buono. L’uomo, Curzio Canesi Sforza, ha con sé le prove delle
attività disdicevoli del futuro sposo e quindi del fatto che sia solo un
cacciatore di dote.
La situazione precipita: l’auto
su cui viaggiano i due finisce fuori strada e due camionisti incazzati si
avventano su Peg e Curzio. Salvata la situazione ma con il nuovo amico messo
assai male, Peg si ritrova incaricato del compito di andare al matrimonio
spacciandosi per Curzio (l’unica persona che può riconoscerlo è la madre della
sposa, zia di Curzio, che verrà prontamente messa a conoscenza dell’intreccio
telefonicamente) in modo da presentare le prove del vero obiettivo del futuro
sposo e dei suoi complici e impedire così la dilapidazione del patrimonio di
famiglia.
Non serve sottolineare come
Peg/Il Morto si trovi sempre invischiato in situazioni assurde, perché è lui
stesso a farlo! In effetti L’Ospite
Inatteso è un episodio in cui accanto alla solita visione disillusa
dell’umanità c’è una certa dose di ironia piuttosto rara in precedenza, né mancano
dei dialoghi divertenti.
Una volta alla villa tutti i nodi
vengono al pettine e scopriamo che eventi apparentemente casuali visti in
precedenza facevano parte di un piano premeditato. Ma il bello di questo
episodio è anche il gioco delle parti e le sorprese relative alle vere
motivazioni di personaggi che apparentemente sembravano giocare nella squadra
avversaria. Mi è anche piaciuto come Ruvo Giovacca ha gestito la suspense nello scoprire la sorte della
zia. Il finale è assai positivo e ottimista, cosa non certo comune nella serie.
Marco Boselli (chinato da
Francesco Triscari) svolge come sempre un buon lavoro, purtroppo la mia copia
presenta occasionalmente delle abrasioni bianche al centro delle pagine, ma
nulla che pregiudichi la lettura.
La durata di questo episodio è
inferiore a quella consueta e al titolare vengono dedicate una decina di pagine
in meno rispetto al solito: il resto dell’albetto è riempito da pubblicità e da
due storie brevi. La prima, una storia di H. W. Grungle di Giovacca e
Gualandris, è molto simpatica e ben disegnata mentre la seconda, Blacky Mole di Antonio Pannullo, è un
riempitivo trascurabile.
grazie comunque Luca
RispondiEliminase ti va ti invio
Blacky Mole in Rattus Norvegicus EF edizioni/Smart Comics
Che vuoi farci, non mi è piaciuto.
EliminaDi certo sei molto più educato e "sportivo" di tanti professionisti che si credono intoccabili, e questo ti fa onore!