sabato 12 dicembre 2015

Aces Weekly

Finito di stampare nel mese di ottobre 2013 (così recita l’ultima pagina), a me è arrivato solo l’altro giorno. L’attesa è stata bilanciata dal fatto che la mia copia era probabilmente un fondo di magazzino da ridistribuire a un prezzo inferiore: l’adesivo che in quarta di copertina copre il prezzo originario (12,50€) riporta 7,90€ e un altro adesivo è stato messo in copertina per “strillare” che i disegni sono dello stesso autore di V for Vendetta. Evidentemente Aces Weekly non è stato un successo, ed è un vero peccato perché le storie contenute in questo volume sono meritevoli.
Aces Weekly è un portale (si dirà così?) che presenta lavori di fumettisti più o meno noti ma tutti di buon livello: da quello che vedo qui mi sembra che ormai sia passato anch’esso alla carta stampata o comunque a un altro sistema per vendere i propri prodotti. Il formato del volume brossurato della Nicola Pesce Editore è orizzontale, ad assecondare la destinazione originaria del monitor. Presenta due fumetti.
Valle delle Ombre è un hard-boiled forse velato da un po’ di fantascienza (non ho capito se l’immagine della scritta di Hollywood distrutta in apertura e i riferimenti a una cappa di nubi che copre Los Angeles siano elementi “reali” della storia o boutade estemporanee per creare l’atmosfera), in cui il guardiano notturno col vizio del gioco Buddy Chaplin si trova coinvolto come da manuale in uno sporco affare che inizia per puro caso e che lo renderà un uomo in fuga insieme a una bambina. Lo sceneggiatore David Jackson è stato bravo a imbastire un soggetto originale pur rispettando scrupolosamente tutti i canoni del genere, ed è stato più che soddisfacente vedere come alla fine tutti i nodi arrivino al pettine nonostante una trama piuttosto complessa e l’abbondanza di personaggi. Ancora più lodevole il fatto che tutto accada nello spazio esiguo di sole 21 tavole, per quanto belle farcite di vignette.
Ai disegni David Lloyd sfoggia una deliziosa mezzatinta e contribuisce col suo mestiere a rendere ancora più efficaci le sequenze ideate da Jackson: si veda la riuscita scena nell’hotel nella sedicesima tavola. Alla fine come hard-boiled Valle delle Ombre è sin troppo positivo (Chaplin ha qualche amico che lo protegge da quanti vorrebbero fargli la pelle, e io avevo capito che sua figlia era morta, non che semplicemente gli era stato vietato di vederla) ma questo non va affatto a discapito della sua qualità complessiva.
Il secondo fumetto, Gabriel – Warrior Exorcist, è una storia di fantascienza piuttosto originale: in un distopico 2064 in cui le macchine sembrano essere state messe al bando (in uno scenario non dissimile da quello del Sanctum Imperium del gioco di ruolo Sine Requie) il guerriero esorcista del titolo affronta il culto del Diavolo-Macchina accettando di finire in trappola deliberatamente pur di sconfiggere il nemico. La storia, scritta dall’italiano Giuseppe Rungetti, è piacevole ma non si legge con eccessiva facilità visto l’alternarsi di due sequenze distinte (quella di cui è protagonista Gabriel e un’altra in cui gli Inquisitori parlano di lui per introdurlo al lettore) e per il fatto che probabilmente questa prima tranche è solo l’antipasto di quella che avrebbe dovuto diventare una serie, e quindi alcuni dettagli rimangono privi di spiegazione: perché Gabriel sarebbe un mezzo-sangue? Qual è la sua arma definitiva, il simbolo che non ci viene mostrato? Le due storie sono una l’introduzione dell’altra oppure sono indipendenti?
I disegni di Gabriel – Warrior Exorcist sono anch’essi di un italiano, il bravo Antonio Bifulco. Purtroppo a differenza di Lloyd, immagino anche per ragioni anagrafiche, Bifulco (classe 1984) usa parecchi effetti grafici fatti col computer, che finiscono per penalizzarlo. Io trovo che professionalmente sia a un livello alto e possa avere un buon riscontro a livello internazionale (anche se dalla sua biografia si evince che non ha ancora avuto l’occasione giusta e il meritato riconoscimento) ma i giochetti con cui ha reso i capelli del protagonista e la concitazione di certe scene, oltre a qualche immagine digitalizzata inserita nelle tavole, smorzano molto la forza dei suoi maestosi disegni.
Felicissimo di aver potuto mettere le mani su questi gioiellini a prezzo ridotto, mi dispiace che per prodotti di questa qualità evidentemente non ci sia spazio in Italia.

2 commenti:

  1. Diciamo che un po' di promozione in più da parte dell'editore in questione non avrebbe guastato. Il fatto che io non sapessi minimamente dell'esistenza di questo volume, la dice lunga :)
    Eppure l'avrei letto con piacere (ma magari lo ordino comunque). Per quel che ho visto su altre tavole di Aces Weekly, quel Lloyd a mezze tinte pare davvero interessante.

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    1. Annosa questione: l'editore/produttore deve spendere soldi per spingere un prodotto esponendosi ancora di più oppure un prodotto deve affermarsi in virtù della sua qualità? Temo che il problema sia che come sempre un successo non si può pianificare e quindi posso capire che per quanto uno sia convinto della qualità di ciò che vende possa decidere di non spingerlo più di tanto investendo ulteriori denari.
      Non so se tu acquisti o leggi Anteprima, il catalogo della Pan, io per non perdermi eventuali chicche me lo leggo da cima a fondo. Tanto le pagine con quello che mi interessa (quelle scritte piccole senza evidenze particolari) spesso non sono più di una decina risicata.

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