Gradito regalo di Natale, questo
volume è veramente un tomo impressionante: in pratica ha il triplo delle pagine
di un volume standard e le dimensioni credo che siano di poco inferiori a
quelle degli album da disegno 30x40 accanto a cui lo riporrò. Ovviamente
cartonato, presenta un dorso telato e una carta patinata ad alta grammatura. La
qualità di stampa è superba e passando la mano sulle pagine si riesce a
cogliere la difformità nell’impressione dovuta al procedimento di stampa, come
nella litografie e in alcune rarissime altre offerte a fumetti (così su due
piedi mi vengono in mente solo certi volumi Allagalla).
Il fumetto in sé, inoltre, è
molto bello e divertente. Asterix e i
Pitti è stato scritto da Jean-Yves Ferri e disegnato da Didier Conrad
(proprio quello de Les Innomables,
incredibile!) sotto la scrupolosa supervisione di Albert Uderzo, che ha “suggerito”
alcuni cambiamenti ed è intervenuto nella correzione di alcuni disegni,
partecipando quindi concretamente alla realizzazione del fumetto.
Una delle sue trovate ha
addirittura costretto gli autori a rifare le tavole iniziali: durante un
inverno particolarmente rigido, non presente nella stesura originale, viene
rinvenuto nei pressi del villaggio dei Galli un prestante Pitto imprigionato in
un blocco di ghiaccio. Liberato il “cugino” (sempre di barbari che lottano
contro i Romani si tratta) Asterix e Obelix si trovano coinvolti in una faida
all’interno dei clan scozzesi a cui restituiscono il bel Mac Keron, che era
diventato nel frattempo oggetto dell’interesse delle donne del villaggio e
inconsapevole trend setter.
In terra di Scozia i due Galli,
anche grazie all’aiuto di un pittoresco mostro del lago, riusciranno a liberare
la pepata fidanzata di Mac Keron e a imporlo sul trono delle sue genti a
dispetto del perfido Mac Arogna che aveva ordito un complotto ed era
all’origine del congelamento di Mac Keron.
Asterix e i Pitti si inserisce perfettamente nella tradizione di Asterix, presentando la struttura tipica
del viaggio e del confronto con altri popoli e inanellando gag una dietro
l’altra, molte rese con giochi di parole non facilmente traducibili e per cui il
traduttore Michele Foschini ha dovuto prendersi qualche licenza. Non sono un
talebano di Goscinny e il lavoro fatto dal solo Uderzo non mi è dispiaciuto, mi
sembra però che Ferri e Conrad, proprio perché consapevoli di avere gli occhi
del pubblico puntati addosso, abbiano studiato con scrupolo rigoroso la
realizzazione di questo volume, come si evince anche dalle testimonianze in
appendice in merito alle gag non inserite e alle tavole rifatte. Forse
Panoramix è un po’ troppo ricoglionito e la proverbiale pozione magica viene
usata con una certa parsimonia, ma nel complesso il risultato è praticamente
perfetto.
Oltre alle 44 tavole a fumetti, che
in origine avrebbero dovuto essere 45, ci sono dei ricchissimi extra che
approfondiscono con dovizia di materiale iconografico tutto il processo
creativo che ha portato alla realizzazione dell’episodio e per finire le matite
di TUTTE le tavole, così da permettere al lettore interessato un confronto con
il risultato pubblicato o il piacere di leggersi i dialoghi originali.
Fa un po’ sorridere pensare che
nel mercato vengono introdotte edizioni di fumetti definite “deluxe” che non
hanno nemmeno lontanamente la maestosa qualità e la ricchezza di questa
edizione Panini.
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