Dopo Tokyo Storm Warning/Mek ecco una nuova proposta RW Lion che
raccoglie due miniserie di Warren Ellis.
La prima, Reload, è un thriller fantapolitico. Christopher Royal, a capo
della sicurezza del Presidente degli Stati Uniti d’America, se lo vede ammazzare
sotto gli occhi e lavorando per conto proprio con l’aiuto della collega
informatica Anna (visto che misteriosamente dalle stanze del potere sembra che
vogliano depistare le indagini) scopre un incredibile complotto e la vera
natura del potere dietro la Casa Bianca.
Il tutto ritmato dagli splendidi dialoghi di Warren Ellis. Forse il finale è un
po’ troppo positivo e ottimista ma va bene anche così. Curioso come la storia
sia ambientata dieci anni nel futuro dell’epoca in cui uscì la miniserie,
ovvero nel 2003: quindi in pratica è come se fosse ambientata qualche anno fa.
Come spesso succede in questi casi, è straniante vedere che “il futuro non è
più quello di una volta”.
Ai disegni il veterano Paul
Gulacy non fa proprio un lavoro impeccabile, anzi diciamo pure che affronta le
anatomie con grande libertà. Certi disegni, poi, sembrano quasi fatti da un
esordiente e il lavoro dell’inchiostratore Jimmy Palmiotti non basta a risollevare
il risultato finale. D’altra parte è anche comprensibile che a un vecchio leone
con (credo) un importante curriculum sia concesso di pubblicare anche se ben
lontano dalla forma dei giorni migliori.
La seconda miniserie, Two-Step, è invece una commedia
fantascientifica. In un distopico 2001 la camgirl Rosi Blades, che vive
mettendo online quello che vede (forse nel 2003, anno di uscita della
miniserie, una situazione del genere era ancora fantascienza), si aggira per
una Londra irriconoscibile annoiata e spocchiosa come si conviene alla
celebrità che crede di essere finché si imbatte nel “criminale zen” Tony Ling,
finendo così coinvolta in una parossistica guerra tra gang dai contorni
enfaticamente parodistici. C’è qualche scadimento alla Garth Ennis soprattutto
verso la fine, ma ci si diverte parecchio.
Simpatica l’idea del fraseggio
tra due livelli narrativi diversi (il fumetto in sé e le sequenze riprese dalla
webcam incorporata), che consente qualche occasione di divertimento in più.
Amanda Conner, anch’essa
inchiostrata dal marito Jimmy Palmiotti, mi sembra che abbia fatto di meglio
altrove. Il suo disegno è adattissimo per il tipo di storia che illustra ma
qualche orpello in più lo avrebbe reso più gradevole. Al di là di queste
considerazioni il suo lavoro non delude affatto: le sue tavole sono spesso
affollate e si è inventata dei begli elementi di contorno – mi chiedo se le
galline a quattro zampe siano farina del suo sacco o una citazione da Frida
Kahlo.
Il volume costa 16,95€, il che mi
sembra appropriato per un tomo cartonato di 144 pagine – e sicuramente le due
miniserie raccolte in volumi singoli sarebbero costate complessivamente di più.
Reload è stata pubblicata anni fa da Magic Press. Ho il sospetto che Warren sia seguito da un Jeeves che chiameremo Tigellino e che prende nota di qualsiasi cosa passi x la zucca del papà di Global Frequency e Fell.
RispondiEliminaTige poi passa la nota ad un matitista. Al telefono. Nulla di strano: Pratt e Pazienza hanno ridisegnato in fretta e furia tavole di giunzione perse o poco soddisfacenti appoggiandosi al cruscotto dell'auto che era parcheggiata sotto l'editore. In questo caso temo Paul abbia schizzato i lay outs mentre aveva la cornetta appoggiata all'orecchio x poi trasmetterli via fax a Palmiotti. Pazienza. Non nel senso di Andrea.
Ti dirò, caro Crepascolo, che non mi dispiacerebbe che lo Jeeves di Warren Ellis si chiamasse Luca Lorenzon.
EliminaDi Pratt si racconta pure che avesse finito in aereo una tavola utilizzando il cerino che aveva usato per accendersi la pipa. A quei tempi evidentemente si poteva ancora fumare in aereo, ma non mi risulta che Pratt fumasse la pipa.