A quanto pare i miei timori
erano infondati. Il secondo e conclusivo volume di 20.000 secoli sotto i mari è uscito e (ma su questo non avevo
dubbi) si è mantenuto sullo stesso livello del precedente. Ne Il covo di Cthulhu avviene lo scontro
finale tra il capitano Nemo e Cthulhu, e nel percorso per arrivarci Nolane
offre altre citazioni, un bel po’ di azione, un’interpretazione originale della
città di R’lyeh e un bel finale che riconcilia la realtà con la fiction ed
entrambe con la “fiction nella fiction” di questa serie.
Ai disegni Dumas si segnala
stavolta per un’interpretazione originale degli Abitatori del Profondo, ma a
parte questo si porta dietro i difetti che avevo riscontrato nello scorso
volume, ovvero un tratto troppo pulito e sintetico per la storia narrata e la
quasi totale assenza di espressività e movenze naturali nei personaggi. Anche
stavolta il lavoro del bravo colorista Axel Gonzalbo si rivela fondamentale per
risollevare la parte grafica. D’altro canto Dumas ci spiega in appendice al
volume quanto il computer abbia un ruolo decisivo nell’elaborazione delle sue
tavole e per quanto sia banale dirlo non è che ci si possa aspettare molta
vivacità in un’elaborazione informatica.
I volumi terzo e quarto di Universal War One dati come già usciti
in questi numeri di NowComics 1800 non li ho ancora visti, ma considerato lo
scarso entusiasmo che mi hanno suscitato i primi
non mi lamento più di tanto. L’annunciato Sherlock
Holmes e il Necronomicon si preannuncia ben più appetitoso.
Sfogliandoli in edicola nell'edizione ridotta della Cosmo in bianco e nero, non mi hanno mai ispirato troppo (chissà perché, poi). E comunque non che ne abbia visti chissà quanti, dell'edizione della 001. In compenso posso dirti che "Sherlock Holmes e il Necronomicon" è effettivamente una storia carina ma senza particolari picchi (ne avevo parlato qui). Di sicuro te la godrai più di me, nel formato adeguato e con le tavole a colori di Laci (che meritano).
RispondiEliminasperando che esca in tempi brevi...
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