Dopo i volumi dedicati alla
Tigre e alla Volpe
l’esperimento Love si completa con
quello dedicato al Leone. Il format è
invariato: un’ottantina scarsa di tavole contro le canoniche 46 o 62 degli
standard franco-belgi, vignette rigorosamente mute e animali protagonisti
assoluti sulla scena; anche se nemmeno qui mancherà come in La Tigre
una poco invasiva intromissione dal mondo umano.
Il livello è sempre buono, ma Il Leone è l’episodio più debole dei
tre. È inevitabile che ormai arrivati alla terza uscita l’effetto della novità
sia esaurito, ma soprattutto dal punto di vista grafico mi è sembrato che
questo episodio sia un gradino sotto agli altri due. Sempre magnificamente
sospeso tra rigore documentaristico ed espressività cartoonesca, Federico Bertolucci si è però affidato con
maggiore decisione (o forse con minore perizia) al computer, producendo delle
tavole dove gli effetti speciali come le ombreggiature e le texture dei cieli risaltano nettamente
come tali staccandosi dalle matite sottostanti e in cui i colori sono molto
meno ricchi e vivaci di quelli visti in precedenza, arrivando in alcune
vignette quasi al semplice accostamento di masse di colore pressoché compatto.
Le pennellate digitali per i miei gusti non eguagliano quelle reali e in alcuni
casi mi hanno dato l’impressione di essere state solo abbozzate rapidamente.
A questo va aggiunto che la
storia è la meno lineare delle tre e il solito canovaccio del lungo peregrinare
non viene accompagnato dall’effetto dirompente della novità della Tigre né
dalla simpatica guasconeria della Volpe, ma viene intrecciato a una storia di
riscatto e di vendetta non proprio chiarissima – ho letto due volte il fumetto
e non sono ancora sicuro di averla capita bene.
Per 14 euro è comunque un volume
più che consigliato.
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