L’ho ordinato pensando che le
dimensioni fossero un refuso e invece sono corrette. Ce ne vuole di coraggio a
presentare come “artbook” un volumetto dalle miserevoli dimensioni bonelliane
16x21 (anzi, credo addirittura 15x21 a giudicare dalla differenza con i fumetti
bonelliani su cui l’ho appoggiato…) ma tant’è. È vero che la carta è patinata e
bella pesante ma il formato striminzito pregiudica la ripetuta apertura del
volumetto, tanto più che le pagine non sono cucite e rilegate sul dorso ma solo
fresate e incollate.
Vabbè, per Sicomoro questo e
altro. Eugenio Sicomoro è infatti uno di quei disegnatori talmente bravi da
irritare gli addetti ai lavori che pur di denigrarlo adducono una leziosità e un’inesistente
inespressività dei suoi lavori dovuta alla cura maniacale con cui li realizza.
Uno di quelli che piacciono a me, insomma. È anche vero che l’ho pizzicato a
copiare Sorayama ma lo hanno fatto tanti scalzacani peggiori di lui e come
direbbe Frank Miller (altro saccheggiatore) «ne ho perdonati di peggiori».
Temo che non vedremo molto presto
altri suoi lavori in Italia dopo le ristampe western su Lanciostory Maxi e Skorpio
Maxi e dopo l’eccellente La Porta per
il Cielo di cui aspettavo il finale dal 2009 o giù di lì, quindi pur di avere
ancora qualcosa di suo va benissimo anche questo cataloghino edito da J&I
Edizioni. Ovviamente visto il formato di illustrazioni propriamente dette ce ne
sono poche, e il 15x21 non rende loro del tutto giustizia, quindi la
compilazione del materiale ha privilegiato schizzi, studi e singole vignette
estrapolate dalle tavole.
Il primo impatto non è stato
entusiasmante visto che parecchio materiale è già conosciuto agli appassionati
di Sicomoro: alcuni studi di vignette e tavole finite per Marc Jourdan, La Porte au
Ciel e personaggi della scuderia Bonelli, ma a ben guardare questo
“artbook” riserva più di una sorpresa. Innanzitutto delle vignette inedite che
sembrano appartenere a una storia dalle atmosfere simili a quelle di Uomini e Topi di Steinbeck o I Giorni del Cielo di Malick. Ignoro se
si tratti di un progetto abortito oppure se si concretizzerà veramente; di
sicuro le abbondanti anticipazioni di Le
Barque des Millers d’Années preludono a un prossimo albo scritto ancora una
volta dal bravissimo Makyo. Oltre a questi dietro le quinte il volumetto va a
ripescare anche un paio di bellissime vignette per la versione a fumetti di Robinson Crusoe realizzata per Dargaud e
credo inedita in Italia. Una vera rivelazione è stato il Sicomoro umoristico,
di cui sono presenti pochi ma stupendi esempi, come l’ironico autoritratto a corredo
della biografia. Le spettacolari dedicaces
e commission, poi, ovviamente non si
possono vedere altrove che qui.
È interessante inoltre scoprire una
particolare tecnica adottata da Sicomoro per il disegno a matita: in alcuni
casi incide la carta in modo che in corrispondenza dei tagli figurino dei
tratteggi bianchi.
Oltre alla biografia in appendice
(sul serio Sicomoro ha lavorato per L’Intrepido?
Non lo sapevo), proposta anche in francese visto che quello è il mercato di
riferimento dell’autore, non c’è lo straccio di uno scritto. Il volumetto è
realizzato in collaborazione con la galleria d’arte/libreria dell’Arco e se non
sbaglio Giampiero Mughini è un collezionista di Sicomoro: possibile che non sia
stato possibile trovare qualcuno che scrivesse due righe?
A conti fatti 16 euro per un
volumetto del genere sono probabilmente troppi, anche se la tiratura limitata e
il fatto che la mia copia sia la 119 su 130 (l’ho presa quasi per un pelo!) ne fanno
un prodotto esclusivo oltre che bello.
Giampo aveva scritto una prefazione di circa milletrecento parole ( " Simenon non andava oltre quando cucinava un Maigret " ) in cui raccontava anche della impazienza con cui Sicomoro aveva terminato il martinmysterone ( "mai più " mi disse il Sico davanti ad un piatto di brodosa in un bistrot in occasione di una comicon nella terra dei mangiarane ), ma ci sembrava eccessivo e così abbiamo mandato in stampa l'agile volumetto che hai acquistato. Mai contento. Pfui.
RispondiEliminaL'Artbook è nato da una proposta fattami dalla Galleria dell'Arco. È vero il volume è piccolo e la tiratura decisamente modesta, ma non è che il mio PRIMO Artbook e lo considero semplicemente come un piccolo compendio del mio lavoro. Quanto a Sorayama vorrei dire che non ho mai copiato da lui per il semplice fatto che non prendo mai dal lavoro di altri autori (solo in una vignetta de La Momie Ecarlate mi servii di un disegno di Moebius, ma voleva essere un piccolo omaggio a quello che considero il più grande autore di fumetti di sempre). Quel che è accaduto è semplicemente questo: io e Sorayama abbiamo attinto alla stessa documentazione fotografica (di questo naturalmente mi resi conto solo successivamente), una foto tratta da un servizio fotografico di Playmen (se non ricordo male)... questo è quanto :-)
RispondiEliminaA presto
L'Artbook è nato da una proposta fattami dalla Galleria dell'Arco. È vero il volume è piccolo e la tiratura decisamente modesta, ma non è che il mio PRIMO Artbook e lo considero semplicemente come un piccolo compendio del mio lavoro. Quanto a Sorayama vorrei dire che non ho mai copiato da lui per il semplice fatto che non prendo mai dal lavoro di altri autori (solo in una vignetta de La Momie Ecarlate mi servii di un disegno di Moebius, ma voleva essere un piccolo omaggio a quello che considero il più grande autore di fumetti di sempre). Quel che è accaduto è semplicemente questo: io e Sorayama abbiamo attinto alla stessa documentazione fotografica (di questo naturalmente mi resi conto solo successivamente), una foto tratta da un servizio fotografico di Playmen (se non ricordo male)... questo è quanto :-)
RispondiEliminaA presto
Grazie dell'intervento, Maestro. Le proporrei un'intervista ma vedo che il suo profilo è privato, quindi per un ricontatto devo darle un mio recapito: lurenzon@hotmail.com
EliminaA presto.
OK, mi faccio vivo io presto...
Eliminabuona giornata