Episodio decisamente
interlocutorio quello presentato nel quarto volume della nuova serie di Michel Vaillant. La storia verte sul tentativo di acquisto della Leader da parte di
Jean-Pierre, che riveste il ruolo di protagonista al posto del titolare, che fa
poco più di una comparsata.
La scalata alla Leader si
rivelerà assai meno facile del previsto, mettendo in campo un complotto
finanziario che per me che non capisco molto dell’argomento è degno di Largo Winch. Collasso è serrato e avvincente e la frenetica e disperata ricerca
di un fiduciario da parte di Jean-Pierre alle pagine 24 e 25 non è meno
appassionante della gara di Michel che si svolge in sottofondo, anzi.
Un’altra grande prova di Graton
figlio e di Denis Lapière è rappresentata dall’abilità con cui sono riusciti a
rendere l’umanità dei personaggi, ognuno dei quali è una figura a tutto tondo
ben lontana dagli stereotipi monodimensionali che a lungo sono stati nella
prima serie.
Ciò detto, e apprezzando anche i
riferimenti alla saga precedente (Jean-Pierre che ricorda quand’era il corridore
misterioso de Il Pilota senza Volto),
questo Collasso si legge troppo in
fretta, paradossalmente anche in virtù dei suoi pregi, e l’ormai inevitabile
cliffhangerone finale lascia una sensazione di sospensione che è frustrante
sapere non potrà essere appagata prima di un anno.
A una prima occhiata la parte
disegnata da Bourgne (Benéteau si occupa dei veicoli) può sembrare scarna ma la
lettura procede con grande piacevolezza ed efficacia, e il disegnatore riesce a
trasmettere alla perfezione i sentimenti dei personaggi con un semplice corrugamento
della fronte o con la tensione del muscolo di una guancia.
La qualità di stampa è ottima e apparentemente
l’assenza della carta patinata è meno traumatica rispetto al volume precedente,
ma le tavole più scure ne sono comunque penalizzate.
Nessun commento:
Posta un commento