Il volume è uscito alla fine del
2016, io l’ho preso a Palmanova
approfittando della presenza di Lele Vianello.Al di là della Porta dei Sogni è una raccolta di 10 “liberi” di
fantascienza realizzati all’inizio della carriera dell’autore,
prima di finire quasi interamente cooptato da Pratt per realizzare Corto Maltese, Gli Scorpioni del Deserto e Cato
Zulù.
Il titolo deriva dal nome della
brevissima serie antologica che Vianello propose a partire dal numero 83 della
rivista Il Mago, datata febbraio 1979,
dove Bepi Zancan lo indicò come «esordiente» nel sommario (al pari di Luca
Boschi) com’era uso in redazione. Altre storie sono tratte da riviste
semisconosciute come Simbad, Balloon e forse Help, su cui nemmeno l’autorevole saggio Persone di Nuvola di Giuseppe Peruzzo dà informazioni, forse perché
si trattava di pubblicazioni amatoriali o non strettamente legate ai fumetti.
Data la loro brevità, le storie
si basano principalmente sull’effetto sorpresa finale ma anche sull’atmosfera che
riescono a evocare, memori dell’impatto che gli sceneggiati televisivi
ricordati nell’introduzione di Carlo Bazan ebbero su più generazioni di
spettatori.
Oggi come oggi, forse un paio di
trovate e di soluzioni narrative non hanno più la freschezza che avevano in
origine, ma nella maggior parte dei casi questi racconti si fanno leggere con
grande piacere, lo stesso con cui lessi L’Asteroide
e La Cosa (che all’epoca non avevano questi
titoli) su Il Mago. A mio avviso i
migliori sono Uno di noi, L’Amico, L’Isola deserta (che ha un finale veramente inaspettato) e Il Sigillo di Roxana.
Graficamente Vianello mostra
degli innegabili influssi caniffiani per buona metà del volume, il che oltre a
rendere il suo tratto più morbido e gradevole serve anche a evocare il mood giusto per la storia L’Amico, ambientata negli Stati Uniti
degli anni ’50. In altre storie il suo stile è più sintetico e squadrato, ma
anche occasionalmente più personale: le pennellate de Il Sigillo di Roxana non sono troppo diverse da quelle di Muñoz,
così come ne La Fuga (rielaborazione
di Uno di Noi che apre il volume) c’è
un magistrale uso del bianco e nero e un grande dinamismo.
La qualità della riproduzione è
ondivaga, anche se generalmente perfetta. È evidente che nella maggior parte
dei casi la stampa è partita dagli originali di Vianello (l’ottava striscia da L’Amico, che qui diventa la parte
inferiore della quarta tavola, è addirittura contornata) ma Il Sigillo di Roxana presenta un tratto
smangiucchiato e tracce di interventi correttivi che difficilmente erano nelle
intenzioni dell’autore.
Il lettering è stato rifatto al
computer. Da quanto ho potuto vedere dai numeri de Il Mago in mio possesso non sarebbe nemmeno una cosa negativa in
sé, se non fosse che in alcuni casi mi è sembrato che alcuni balloon siano
stati allargati o modificati per farci stare il testo. Ma forse è solo una mia
impressione.
Il volume, che consta di 116
pagine, è corredato da dieci illustrazioni a colori che fungono da “copertine”
per le singole storie e da alcuni redazionali (molto interessante quello sulla
storia della fantascienza scritto dallo stesso Vianello).
Il libro di Peruzzo cita brevemente Help! a pagina 75 nel capitolo sulle riviste minori del perodo 1974-1979. Le altre no perché non sono uscite in edicola.
RispondiEliminaIl libro di Vianello lo presi a Lucca, con l'autore presente, e mi è piaciuto.
In effetti la possibilità che fossero apparse su Help è una mia ipotesi, nell'introduzione non viene citata. Non ho trovato traccia della rivista nemmeno nell'indice analitico del Peruzzo, altrimenti precisissimo.
EliminaUn bel volume, comunque, vero?
Io sono un culture delle riviste e per me quel libro è fondamentale, lo tengo sempre a disposizione per consultazione. Ebbi anche modo di collaborare e c'è il mio nome fra i ringraziamenti.
RispondiEliminaEh, belli gli anni delle riviste d'autore. Anche a Palmanova più di un autore ha espresso nostalgia per quel modo di leggere e pubblicare fumetti.
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