Continua a ritmo sostenuto questa
collana che ristampa il recente Daredevil
di Mark Waid, di cui vengono riproposti con questo volume i sei episodi dal
numero 16 al 21. Se non sbaglio in totale sono 36, quindi ne avremo ancora per
almeno 3 altri volumi.
La storia parte con un delicato
intervento al cervello di Devil, condotto da Henry Pym/Ant-Man in una sorta di
rilettura del film Viaggio allucinante,
preludio all’ennesima caduta in disgrazia di Matt Murdock, che viene
allontanato dallo studio legale di cui è contitolare a causa della scarsa
sincerità che apparentemente ha dimostrato verso Foggy Nelson. L’episodio
successivo è un fill-in disegnato da Mike Allred (anni fa lo adoravo per poi
ridimensionarlo drasticamente, ma comunque è molto meglio del titolare Chris
Samnee), con cui riallacciare i fili del discorso e rinarrare alcuni episodi
del passato, com’è abitudine nel mercato dei comic book. Comincia quindi una nuova linea narrativa in cui Devil
sembra essere vittima di allucinazioni, forse dovute all’intrusione di Pym nel
suo cervello, e tranne i dialoghi brillanti tutto sembra essere poco ispirato e
non troppo originale. Ma quando entra in scena un nuovo nemico alla fine del
numero 19 la storia decolla alla grande!
Waid è riuscito a dare una spiegazione
perfettamente plausibile (all’interno di questo contesto fantastico,
ovviamente) dei fenomeni che hanno coinvolto la sanità mentale di Devil,
spiegando anche le false piste che ha lasciato qua e là e rimandando
inaspettatamente a un villain che è
comparso nientemeno che sul numero 1 della collana!
Dopo una buona metà costituita da
episodi piacevoli ma non eccezionali, Nella
Tana di Coyote esplode finalmente mettendo in luce tutto il talento
d’architetto narrativo di Mark Waid, evidenziando come anche le parti
apparentemente meno significative degli episodi precedenti fossero invece
importanti e facessero parte di una struttura ben definita. Davanti a tanta
maestria passa in secondo piano il ridicolo metodo di sfruttamento dei corpi
delle persone in cui è coinvolto Coyote.
Conclusa questa nuova run (che però prelude a un’altra trama
ancora), un cliffhanger ci rimanda a
un probabile cross-over con l’Uomo Ragno.
Ai disegni Chris Samnee non è
certo allo stesso livello di Paolo Rivera, disegnatore dei primissimi episodi
e qui autore solo delle belle copertine. La resa di stampa non aiuta poi ad
apprezzare il lavoro di Samnee, con parecchi fuori registro nella prima parte e
anche delle occasionali macchie di colore – evidentemente la mia copia in
particolare è un po’ sfortunata.
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