Ecco, è così che andrebbero fatti
i fumetti storico-biografici: le vicende non dovrebbero essere riassunte nelle
didascalie (fosse anche in prima persona) ma inscenate “dal vivo” dai
protagonisti.
Mathieu Gabella dona così a
questo fumetto vitalità, freschezza, ritmo e anche qualche occasionale
parentesi ironica. Assistere alle tragedie di cui sono protagonisti i
personaggi è senz’altro più coinvolgente che sentirsele semplicemente raccontare.
Caterina de’ Medici si concentra nelle sue canoniche 46 tavole
sulle guerre civili in seno alla Francia che la vedova di Enrico II cercò in
tutte le maniere di scongiurare arrivando paradossalmente a diventare una
figura negativa consapevole di passare alla Storia come la causa del massacro
della notte di San Bartolomeo. L’immagine che ne dà Gabella è sostanzialmente
positiva, tracciando la figura di una donna che sin da bambina dovette
affrontare avversità e rovesci di fortuna (magistralmente riassunti in 4
vignette a “camera fissa” a pagina 6) e che oltre a una grande determinazione possedeva
eccezionali doti diplomatiche e un disperato desiderio di pace per il suo
popolo. Questa immagine non trova del tutto riscontro nell’appendice
storiografica curata da Renaud Villard, ma in fondo è giusto che uno
sceneggiatore si sbilanci a dare la propria interpretazione pur di appassionare
i lettori tracciando un profilo complesso dei suoi personaggi. Infatti
nell’appendice sul “making of” viene scritto a chiare lettere che «la Storia è
innanzitutto un racconto e, come tutti i racconti, comporta omissioni, sintesi,
aneddoti». Una filosofia da sottoscrivere in pieno, e che dovrebbe essere imposta
a molti altri scrittori di fumetti storici.
Sul piano dei disegni Paolo
Martinello fa purtroppo un lavoro ben al di sotto dello standard che aveva
mostrato col fantasy 3 Leggende,
anche quello scritto da Gabella. Gli edifici e le strade della Francia sono
ricostruiti in maniera ineccepibile e persino espressiva (non sono dei semplici
fondali inanimati) ma i personaggi sono troppo spesso caricaturali, a volte
addirittura un po’ deformi – la stessa protagonista cambia fisionomia di tanto
in tanto. I tratteggi sono spesso pesanti e male amalgamati ai colori che a
loro volta non sono poi eccezionali, almeno non al livello di quelli di 3 Leggende. Visti gli eccellenti exploit
precedenti del disegnatore penso che la causa sia da attribuire alle scadenze
molto strette che ha dovuto rispettare oppure all’intervento eccessivo di un
non ancora maturo Andrea Meloni che figura come suo assistente.
Ho dato un'occhiata al sito della Glénat, alla pagina della collazione Ils ont fait l'Histoire ( http://www.glenatbd.com/bd/collections/ils-ont-fait-l-histoire.htm ) e ci sono 20 volumi di cui 5 erano già stati pubblicati da Historica: 3 volumi di Napoleone (quelli disegnati da Fabrizio Fiorentino) e i 2 di Luigi XIV. Quindi ne rimarrebbero 15 di cui 10 annunciati, speriamo che Historica Biografie continui anche con i prossimi titoli a venire. Una considerazione a margine: i francesi usano la parola "Collection" che è senz'altro più nobilitante di "Collana" usata da Mondadori.
RispondiEliminaTogliendo i tre già pubblicati in Biografie dovrebbero rimanerne 12, giusto?
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