sabato 14 aprile 2018

Historica Biografie 12: Gengis Khan

Questo nuovo volume di Historica Biografie ha più le caratteristiche di un romanzo di formazione che di un fumetto storico.
L’artificio narrativo con cui Denis-Pierre Filippi ci narra la vita di Temujin/Gengis Khan è il resoconto della sua epopea fatto da un monaco (realmente esistito) a un suo allievo, che nel corso del racconto lo tempesterà di domande o sottolineerà gli aspetti meno chiari della vicenda a vantaggio del lettore. Romanzo di formazione, dicevo: in effetti la metà esatta del fumetto è dedicata all’infanzia e alla giovinezza del futuro Gengis Khan, tutt’altro che facili, mentre nella seconda si affastellano gli eventi che avrebbero determinato la sua ascesa a un potere mai visto prima di allora in Mongolia e oltre (con particolare attenzione al rapporto con Djamuka, prima amico fraterno e poi nemico), sino alla conclusione della sua esistenza terrena.
La scelta di usare una cornice narrativa mette in prospettiva l’oggetto della storia, e ovviamente viene fatto un grande uso di didascalie. L’effetto che ne scaturisce non è però affatto pedante o noioso e la vita di Gengis Khan viene evocata efficacemente anche con qualche deriva simbolica (il lupo blu) che stuzzica la fantasia del lettore.
Manuel Garcia si inserisce nelle fila di quei disegnatori supereroistici pastosi e imprecisi. Anche se la selezione dei suoi disegni messi a decorare il dossier finale dimostra una certa cura, il suo lavoro medio è molto meno dettagliato, talvolta sproporzionato e anche occasionalmente tirato via. In suo soccorso ci sono i ricchissimi colori di Sara Spano, che si profonde in una tavolozza molto ampia e mai scontata, con qualche ulteriore virtuosismo dato dagli effetti digitali e da una grande attenzione per i particolari (vedi ad esempio i cieli). Forse la cura che ci ha messo la Spano è addirittura troppa, e per una vicenda così violenta sarebbero bastate tinte più cupe e uniformi, oltre al fatto che tanta magnificenza dà l’impressione di stare sfogliando degli stralci da un libro d’illustrazioni quando ci fermiamo ad ammirare i panorami. Molto ben colorati, certo, ma non indispensabili alla narrazione.
L’appendice curata da Marie Favereu permette di integrare la vita di Gengis Khan con informazioni (anche importanti) non riportate nella parte a fumetti, pur se sottolinea quanto siano incerti e forse del tutto inventati certi particolari che sono stati tramandati – di Temujin si ignora anche la data di nascita precisa. Questo limite viene sottolineato anche nel “making of”. Il dossier della Favereu è comunque interessante anche per altri elementi correlati a Gengis Khan, come la divisione del potere prima di lui e la curiosa origine del termine “Tartari” in occidente.
Gengis Khan non figura tra le punte di diamante della collana, ma è comunque un volume che si legge con piacere.

Nessun commento:

Posta un commento