Sotto una copertina minimalista
(a suo modo elegante) si nasconde uno dei supplementi più interessanti di Sine Requie tra quelli usciti negli ultimi anni.
Ufficialmente l’argomento del
volume è la setta omonima, fondata sui deliri (ma saranno veramente tali?) di
Suor Patrizia da Lodi e dedita alla ricerca della Morte o, a seconda della dottrina
delle singole cellule, almeno della sua Falce. Questo in virtù del fatto che,
qualora servisse ricordarlo, nel mondo di Sine
Requie agli umani non è più concesso di morire, ma nel momento supremo si
rinasce come zombi, occasionalmente di tipologie diverse.
In realtà mi è sembrato più che
altro che gli autori abbiano voluto con Braccamorte
andare finalmente più in profondità nel definire quale sia la causa del
Risveglio e soprattutto chi o cosa l’abbia generata (e dove risieda). Il tutto
viene proposto sempre in modo simbolico, metaforico e volutamente ambiguo, ma
la cosmologia dell’universo dietro le quinte di Sine Requie comincia a mostrarsi e altri indizi sparsi nei volumi
precedenti si inseriscono coerentemente in questo mosaico. A meno che
ovviamente non sia tutto uno scherzo degli autori e le visioni dei Braccamorte
non siano tutte false! In un’occasione (i bambini descritti come schizzi non
ancora rifiniti dal disegnatore) mi è balenato nuovamente in mente il sospetto
che il tutto vada inserito in un contesto metanarrativo, visto che il
Cartomante – nome del Master in Sine
Requie – è una figura reale nel gioco al pari di Elia Moretti, disegnatore
dei tarocchi, ma spero che la rivelazione finale, se mai ci sarà, non si
esaurisca così.
Un argomento così specifico e
circoscritto ha richiesto ovviamente l’integrazione del materiale di base,
ovvero la descrizione delle Congreghe, con capitoli accessori come quelli su
«La Giustizia dei Braccamorte» e i rapporti con l’Inquisizione, oltre a una
parte dedicata agli onnipresenti Burattini. Non si tratta affatto di una
maniera per allungare il brodo, tutt’altro: in questi capitoli vengono
presentati elementi altrettanto (se non più) rilevanti al quadro generale che
nel resto del volume.
In appendice ci sono ben due
avventure che ovviamente ruotano attorno al mondo dei Braccamorte.
Come già si era intuito nel
precedente Anno 0,
il Cortini e il Moretti sono molto maturati come scrittori “puri” e le molte
parti solamente narrative sparse per Braccamorte
si leggono con piacere senza ravvisare quelle forzature o quelle ingenuità che
potevano emergere nei primi volumi. La lettura è poi resa avvincente dai
collegamenti tra i singoli testi, e dal fatto che non sempre è palesato che
scrive o pensa.
Gli unici due difetti di Braccamorte sono per me la pessima
illustrazione a pagina 14, che sembra più un rapido schizzo che un disegno
finito (in un altro contesto forse non avrebbe sfigurato, qui non può reggere
il confronto coi lavori di Maffioli e Bontempi) e il prezzo di 29,95 euro per 112
pagine. È vero che l’aumento si è mantenuto costante in questi anni: a parità
di foliazione, il secondo Tomo dei Morti
presentato a Modena nel 2014 costava 25,95 euro mentre il Tomo delle Creature del 2016 ne costava già 27,95, ma nel caso di Braccamorte un po’ dello spazio è
riservato a materiale “di servizio” come le schede dei personaggi delle
avventure, sottraendolo così ad altre parti potenzialmente più interessanti.
Potete approfondire qui.
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