domenica 31 marzo 2019

Linus 4/2019

Toh, ieri è già uscito il Linus di aprile. Quindi, come un disco rotto, eccomi anche questo mese a ripetere (più o meno) le stesse cose.
Sempre graditissimi i Classici (Peanuts, Little Ego in Slumberland, Calvin & Hobbes), oltretutto per il secondo numero di fila mi viene risparmiato Barnaby. Deliziosi come sempre Bacilieri, Perle ai Porci, Mutts (che strani colori stavolta, però), i Literary/Science Cartoons di Tom Gauld e la terza di copertina di Zattera. Eleonora Antonioni realizza un gustosissimo fumetto breve in cui stigmatizza il moralismo, secondo me la sua prova migliore vista su Linus. Toffolo e Viscogliosi perseguono le loro personali poetiche creando ciascuno due tavole assai ermetiche ma molto suggestive.
Torna finalmente l’ottimo Merendino di Lorenzo Mò, con un episodio un po’ malinconico in cui si consolida la continuity della serie. Anche Carpinteri si collega ai suoi interventi precedenti, e coi suoi supereroi così particolari lancia anche il progetto “SEMPRE Comics” con cui i lettori potranno avere un ruolo nella creazione delle prossime avventure (anche il Voglia di Cane di Cadelo si sviluppò inizialmente da un’idea del genere, oggi con l’immediatezza di internet la cosa potrebbe funzionare in maniera molto più spedita).
Torna anche Klaus e continuano I quaderni di Esther: carini entrambi, ma senza i picchi che ogni tanto avevano avuto nei numeri scorsi. Anche la Inkspinster di Deco è abbastanza piacevole ma non ha il mordente di alcune delle prove passate. Glen Baxter è piuttosto insipido e nessuna delle 16 vignette con cui è presente spicca sulle altre.
Molto buone le new entry: Stefano Tartarotti ha realizzato un divertentissimo Prima le cimici, che secondo me avrebbe funzionato perfettamente (forse anche meglio) senza il sottotesto politico che lo caratterizza. Bambi Kramer presenta una sorta di poesia a fumetti, una di quelle cose che detesto ma che nel suo caso è piuttosto suggestiva; inoltre è disegnata molto bene e mi piacerebbe vedere l’autrice all’opera su un fumetto propriamente detto. Il greco Ektor confeziona con un tratto minimalista e pupazzettistico (ma non privo di una sua eleganza) una storiellina molto simpatica.
A chiudere il numero c’è un’anticipazione del prossimo lavoro di Igort, Kokoro. È innegabile che gli acquerelli siano belli, pur se il tratto di Igort è sempre austeramente ingessato (ma il suo stile è così, prendere o lasciare), però questi esperimenti di memorialistica a fumetti, che poi fumetti non sono, mi lasciano sempre un po’ perplesso. In questo numero infatti ce n’è un altro, American West di Emiliano Ponzi, che però nel sommario è stato giustamente inserito sotto la voce «Diari» e non «Fumetti».
Da segnalare anche una parte redazionale molto interessante, anche se avrei due appunti da muovere: non mi pare che la collana Millelire fosse spillata come ricorda Paolo Interdonato nello Gnommero (dando per scontato che intendesse Cento Pagine Mille Lire, ma forse quella che ricordo io era un’altra collana e non di Stampa Alternativa) ma soprattutto a pagina 91 viene ripetuto il testo delle pagine precedenti, eliminando parte del bell’articolo di Adriano Ercolani su Alan Moore! Credo che visto l’argomento, il potere dell’immaginazione, il blocco saltato citasse Providence, in cui Moore ha mostrato come alla fine il Necronomicon è finito per esistere veramente.
Pur con la frammentarietà che costituisce il marchio di fabbrica della rivista, ho trovato questo numero primaverile molto piacevole.

8 commenti:

  1. Sì sì, la collana Millelire, l'unica così chiamata, era quella di Stampa Alternativa e tutti i volumetti(ni) erao rigorosamente spillati. Credo di averli tutti o quasi :)
    I "Cento pagine mille lire" invece non li ho mai potuti soffrire, sia per la grafica a mio gusto orrenda, sia per lo "spezzettamento" e la quasi totale assenza di qualsivoglia apparato critico.
    Per quanto riguarda linus, continuo ad acquistarlo, a leggerlo e ad apprezzarlo. Ciao!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ah, ok, errore mio. A me i CPML non dispiacevano, la grafica per me aveva un che di austero e la brossura nobilitava un po' l'operazione. Per quel che riguarda l'approdonfimento critico... beh, in fondo per 1000 lire cosa potevi pretendere? :D

      Io continuo a desiderare una maggiore coesione tra i numeri del nuovo Linus, magari un volume franco-belga serializzato su più numeri, ma per adesso continuo a comprarlo.

      Elimina
  2. Little EGO anziché NEMO è un lapsus interessante...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ovviamente è una prova per vedere se state attenti, come l'altra volta Marzocchi/Giandelli!
      Prova peraltro del tutto inconscia, chissà cosa mi inventerò la prossima volta.

      Elimina
  3. La terza di copertina di Zattera è ora inserita nell'indice come tu auspicavi (non so nel n. 4 ma nel 3 c'era).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Nella prima stesura del post dicevo appunto che finalmente Zattera si era meritato la citazione nel sommario, ma poi ho controllato sui numeri passati: lo segnalavano già da quello di marzo.
      Almeno questa figuraccia me la sono risparmiata...

      Elimina
  4. Su Facebook Linus ha pubblicato i link a pdf con gli articoli di Ercolani e di Colamedici senza gli errori di impaginazione che ci sono sulla rivista (che a me non è ancora arrivata).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie della dritta, spero siano accessibili anche a me che non ho un account di Facebook. Ma intendi che li ha pubblicati Linus la rivista in persona oppure il celeberrimo DJ? :D
      (forse volevi scrivere "Igort" invece di "Linus" ;) )

      Elimina