Si è fatto attendere (il primo dei tre comic book qui raccolti è uscito nel 2023!) ma ne è valsa la pena. Abbastanza. Più o meno. Boh, forse non tanto.
Superman cede a una macchinazione di Lex Luthor: dopo l’ennesimo esperimento con la kryptonite il suo nemico storico ha sviluppato una malattia degenerativa che lo ucciderà a breve. Attirata l’attenzione di Superman con uno spettacolare assalto al Bangladesh lo costringe ad aiutarlo a trovare una cura perché lui è Superman e aiuta sempre tutti, solo che il loro accordo viene trasmesso in tutto il mondo (fottuti social network) causando un prevedibile imbarazzo nelle persone vicine all’Uomo d’Acciaio per cui la dipartita di Luthor non sarebbe questa grande perdita per l’umanità, tutt’altro.
La storia viene inframmezzata da un flashback sull’adolescenza comune che hanno avuto Lex e Clark Kent, che spiega l’origine del loro rapporto complesso (non che Lex non odiasse l’umanità già prima). Credo che questa storia sia un Elseworld ed è costituita più che altro da una cavalcata tra i topoi e la mitologia dell’Uomo d’Acciaio, anche se lo spunto di partenza non è male. Peccato che i molteplici comprimari si dilunghino in spiegazioni sulla filosofia e l’etica di Superman. Alla fine è un volume molto celebrativo e un po’ noiosetto in cui sfilano la Zona Fantasma, Kandor la città miniaturizzata, la Legione dei Supereroi, Themyscira, Atlantide e altri luoghi dell’universo DC che vengono solo rapidamente riassunti in un’unica doppia pagina.
Fortunatamente alla fine si scopre che il tutto era sì una trappola, ma ordita da qualcun altro rispetto a Lex Luthor e da qui in poi l’azione deflagra, in maniera addirittura troppo concitata e frettolosa: un ulteriore quarto episodio avrebbe potuto creare la giusta tensione e alcune trovate non sarebbero state “bruciate” in uno spazio relativamente limitato (ogni capitolo conta una cinquantina di tavole ma abbondano le splash page). Certo, coi ritmi di Hitch un quarto episodio lo avremmo visto nel 2027 o giù di lì.
In conclusione Gli ultimi giorni di Lex Luthor è più che altro una celebrazione di Superman e piacerà agli appassionati del personaggio, ma Mark Waid ha saputo comunque imbastire dei dialoghi godibili.
Il team di disegnatori è quello già collaudato ne La Tomba di Batman. Kevin Nowlan inchiostra in maniera netta e decisa Bryan Hitch e forse nel processo qualche dettaglio si è perso (i contorni delle figure sono molto spessi). Va anche detto che lesinando sui tratteggi alcune occasionali sproporzioni sono più marcate, ma avercene di disegni così.

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