Nuova raccolta della serie di crossover tra Batman e la Mystery, Inc. Nel primo episodio scritto da Sholly Fisch Batman e Robin e Velma & co. si alleano per sventare la minaccia di Ra’s al Ghul che vuole portare avanti i suoi piani di ecoterrorista distruggendo la tecnologia con armi a impulsi elettromagnetici (e francamente come dargli torto). Sfilano i molti membri di Batman nel Mondo, che credo sia una versione moderna (forse per i cartoni animati?) della Batman, Inc. di Morrison. Per arrivare al nocciolo della questione si dovrà risolvere una specie di indovinello del villain, piuttosto carino nella sua semplicità.
Nel secondo episodio è di scena un albergo infestato della Corte dei Gufi di Gotham, se non ricordo male creata in occasione del rilancio all’epoca dei New 52. La storia di Matthew Cody è classicissima al limite del banale e il disegnatore Erich Owen ha un tratto molto pesante. Non che sia male, ma un po’ stona col resto delle tavole più cartoonesche a opera di Dario Brizuela e Randy Elliott.
Ivan Cohen scrive l’ultima delle tre storie, ospitata originariamente sul numero 11 della serie originale, che ruota attorno al furto di una maschera nel museo di Gotham la sera prima dell’apertura di una mostra sui detective. Anche questa trama è un po’ banalotta ma forse lo scopo era concentrarsi sull’ospite d’onore Creeper, personaggio non certo tra i più noti dell’universo DC che qui viene reso come una macchietta, un po’ diverso da com’è nell’universo canonico, almeno credo.
Nel complesso non mancano battute divertenti ma questo trittico mi pare il più debole dei tre raccolti finora. Arrivati al terzo volume posso però capire perché la Panini ha optato per una selezione eclettica di storie non rispettando l’ordine di uscita originale: il primo episodio qui raccolto, che è proprio il primo della serie, aveva ad esempio come coprotagonista un personaggio misconosciuto, una versione nativa americana di Batman, e a sua volta faceva sfilare la Batman, Inc. che avrebbe potuto spiazzare i lettori ignari dell’esistenza di elementi così specifici, soprattutto il pubblico molto giovane a cui è indirizzata la serie. E dubito che la Corte dei Gufi e Creeper siano a loro volta così famosi da costituire un incentivo all’acquisto. In definitiva, per quanto gli altri episodi successivi utilizzassero abbondanti elementi della filologia batmaniana, meglio cominciare con quelli più potabili come i bizzarri guanti viola o la rassegna di nemici misconosciuti.

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