lunedì 22 settembre 2025

What If...? Pippo diventa Spider-man

Stavo per scrivere quanto avesse stufato l’idea di far interpretare fedelmente ai personaggi Disney le origin stories dei supereroi Marvel (anche quella di Minni/Capitan Marvel lo era) quando questo fumetto mi ha piacevolmente smentito.

Qui lo studente Pippo Parker non è un nerd sfigato vittima dei bulli ma un misantropo che avrebbe pure una vita sociale se non fosse per la sua ossessione verso gli insetti che gli occupano tutto il tempo – e sono ovviamente fonte di guai e di sequenze divertenti. Dopotutto, per fare di necessità virtù, un fumetto Disney non poteva mostrare morte o violenza e quindi lo Zio Ben qui è un sidecar che la zia di Pippo è costretta a mettere in vendita per pagare il mutuo, così come l’iconica lotta col wrestler per raggranellare soldi diventa un talent show, mentre Pippo si rifiuta di bloccare i Bassotti che hanno rubato il premio non per ignavia ma perché crede che la guardia si sbracci per chiedergli un selfie!

Il finale forse è un po’ semplice e nemmeno molto originale ma è simpatico e foriero di una positività adatta a un pubblico infantile. E per arrivarci, al finale, non mancano sequenze e battute divertenti. Non ricordo in dettaglio la prima storia dell’Uomo Ragno, che tutto sommato Steve Behling e Riccardo Secchi ricalcano abbastanza fedelmente senza diventare pedissequi, ma in questa versione pippesca l’azione (poca) è concentrata tutta alla fine; non che la cosa sia una novità o che tolga piacere alla lettura che è incentrata principalmente sul divertimento.

Per quanto ne capisco io di fumetto Disney, i disegni di Francesco D’Ippolito (colorato come di consueto da Lucio Ruvidotti) sono buoni, tanto più che diminuisce presto quei retini che all’inizio confondevano le tavole più che valorizzarle. Il suo stile di riferimento non è quello di Cavazzano ma di un altro disegnatore che comunque mi risulta familiare ma che non sono riuscito a identificare.

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