sabato 15 marzo 2014

FontainBah!

Mah. Forse avevo delle aspettative troppo alte, ma questo Fontainbleau è proprio deludente. La storia è di una banalità disarmante e non si prende nemmeno la briga di spiegare fino in fondo alcuni passaggi e tutti i retroscena (ma chi se ne frega, tanto è un horror...). Per risollevare il tutto confidavo nel colpo di scena finale che, seppur sapientemente anticipato, si è rivelato risibile e del tutto ininfluente nell'economia della vicenda narrata.
Il disegnatore Alessandro Bocci sa sicuramente il fatto suo per quel che riguarda l'anatomia e l'architettura, ma è terribilmente freddo e inespressivo, né i colori dati da Delphine Rieu aiutano a movimentare delle tavole che a volte sembrano anche un po' troppo vuote. Anzi, in molti frangenti il colore tende a imbalsamare ancora di più i disegni. Il tandem Bocci-Rieu mi ha ricordato il lavoro di Garreta, il disegnatore di Insiders.: Bocci è sicuramente più rigoroso, ma il risultato è ugualmente legnosetto (non a caso nell'intervista in appendice Bocci segnala Fabio Civitelli come suo principale modello). Per una storia che, stante la pochezza dell'assunto di base, si appoggia sulla costruzione dell'atmosfera giusta, sarebbe stato maggiormente indicato un disegnatore più espressivo e coinvolgente.
Oltretutto, io pensavo che Bocci fosse l'autore del fumetto Il Caso Loretta Stevens, e mi aspettavo i fuochi d'artificio (anche la copertina inutilmente iperrealista di Thierry Démarez prometteva uno stile più elaborato), mentre invece scopro grazie a internet che l'Alessandro di Loretta Stevens è Baggi, non Bocci.
Ciliegina sulla torta, l'unica copia che sono riuscito a trovare di questo Cosmo Color Extra numero 1 è pure sfigata di suo, piegata verso il bordo dall'edicolante (o da chi ha fatto il pacco con cui l'hanno consegnata) e allestita malamente con le pagine che tendono a spiegazzarsi verso il centro.
Va anche detto però che tra tutte le proposte della Cosmo questa è l'unica finora ad avermi deluso, il che mi pare un ottimo risultato. E l'annunciato prossimo numero con una storia di Mangin e Alberti sembra promettere bene.

5 commenti:

  1. Ok, ho letto nella tua risposta precedente che l'hai trovato, finalmente!
    E... vedo che forse era meglio se non lo trovavi :p

    Moz-

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  2. E in effetti puzzava parecchio di "nulla" anche a me. Io però l'acquisto l'ho evitato. L'unica proposta Cosmo ad averti deluso? Ah, quindi Le Transperceneige non l'hai letto :)

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    1. Transglaciale letto millenni fa su Totem, forse nemmeno completo. Mi sembra pazzesco che ci abbiano ricavato un film, ricordo che la storia era molto ideologizzata ed oltretutto estremamente schematica nel suo sottotesto ideologico. Non so nemmeno come possano averne fatto dei volumi oltre il primo (che se ben ricordo era perfettamente concluso e mooolto lungo), la storia non era piaciuta tanto nemmeno a me.
      Buon per Lob (credo...) e Rochelle, che altrimenti oggidì in pochi ricorderebbero.
      Però il Transglaciale credo che si presti più di altri fumetti alla versione bonellide: era in bianco e nero e mi pare che le tavole avessero una diagonale meno stuprabile dalla riduzione di formato.

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    2. E infatti presenta una gabbia standard da sei vignette in media. Solo per quello si legge bene. L'idea di sottofondo è anche carina e a quanto mi dicono, il film è anche molto più riuscito. E' proprio che manca di tutto, linguaggio, tempi e tecnica. E i temi sono trattati alla rinfusa. E' una delle poche cose che ho messo via senza nemmeno finire. Diciamo che un paio di passi falsi della Cosmo ci stanno, tenendo conto che con questo hanno provato a cavalcare il "treno" del film.

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