domenica 9 marzo 2014

Un po' di qualunquismo

Ieri ho acquistato e divorato l'ultimo romanzo della Nothomb. Coinvolgente, commovente, scritto divinamente, piacevolmente inserito nella "continuity" delle sue opere autobiografiche di cui copre alcuni buchi e svela alcuni passaggi precedentemente non trattati.
Ma: sono 14 € per 120 pagine scarse, di cui molte meno di romanzo vero e proprio visto che indipendentemente che il capitolo precedente termini nel verso o nel recto quello successivo comincia sempre nel verso. Ci sono parecchie pagine sinistre desolatamente bianche, insomma. Non riesco a non pensare che con 14 € potrei comprarmi 4 spillati belli pienotti della Panini, o un integrale brossurato di Thorgal, o un bel cartonato francese. E il tempo di lettura è praticamente lo stesso, anche se tendenzialmente credo che i fumetti durino un po' di più. Solo che i fumetti hanno bisogno di una carta di una certa qualità, laddove la semplice parola scritta non ha di queste necessità, così come non servono particolari accortezze in fase di stampa. Certo, una volta esistevano studi costosissimi su quali caratteri utilizzare e come renderli al meglio, ma immagino che oramai nel settore librario si proceda per inerzia continuando a utilizzare le conoscenze già acquisite senza investire ulteriore denaro in merito.
E' un ragionamento qualunquista, ma non ho potuto fare a meno di farlo principalmente a causa di queste due perle che ho trovato nel libro, e che in un romanzo della Nothomb sono un pugno in un occhio:

2 commenti:

  1. L'ultimo è italiano popolare (o popolano?). Imperfetto, diciamo. Non intendo il tempo verbale :p
    Il prezzo è esagerato, yes.

    Have a nice sunday! :)

    Moz-

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    Risposte
    1. chiamare "a" qualcuno... dio come siamo messi male. Se lo sapesse la Nothomb...

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