Ultimo episodio della trilogia di Nathalie Sergeef e Fabio Pezzi, in cui
una narrazione serratissima conduce allo sciogliersi dei nodi narrativi e alle
inevitabili rivelazioni.
Non mancano però spunti e materiale per un
ipotetico seguito, che spero venga realizzato visto che di carne al fuoco ne è
stata messa molta (e di buona qualità) e meriterebbe qualche ulteriore
approfondimento. Anzi, la conclusione mi è sembrata un po’ frettolosa e la
risoluzione di alcune situazioni giustificata più che altro da una serie di
coincidenze fortunate. Nulla di drammatico, ma qualche pagina in più avrebbe
forse reso più credibili e quindi coinvolgenti certe sequenze. A mio avviso il
fumetto resta comunque a livelli alti ed è un peccato che sia già finito.
Curioso come la sceneggiatrice si sia concessa in
più di un’occasione qualche divagazione naturalistica splendidamente realizzata
da Pezzi: il protagonista principale Ian McFarlane compare addirittura solo
dopo una ventina di pagine. In effetti Terra
Nullius risulta assai poco comprensibile senza la lettura dei capitoli
precedenti, cosa non sempre così marcata nel caso dei volumi conclusivi di
altre serie. Rimane comunque un appassionante e originale fumetto che conferma
le mie ottime impressioni sugli altri episodi di Australia DownUnder. Peccato che alcuni balloon e alcune didascalie
siano stati palesemente rifatti!
In quarta di copertina, ahimè, campeggia la
copertina dell’ennesimo western che sarà ospitato su Cosmo Color: Colorado.
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