Colta al balzo la dritta di Chemako oggi ho preso l’ultimo Internazionale e mi sono divorato la
storia di Zerocalcare. Sul suo blog lo aveva scritto per scherzo (credo)
ma in effetti non ha confezionato un vero e proprio reportage. Per fortuna, ché
il graphic journalism mi è indigesto.
In Kobane calling non mancano
certo testimonianze dirette, informazioni di prima mano e considerazioni su
quanto vissuto, ma per almeno un terzo è più che altro il racconto di come
Zerocalcare si sia preparato al viaggio oltre alle sue consuete divagazioni intrise
di paranoie. Il che va benissimo, visto che le scenette sulle conseguenze del
couscous scambiato per riso e sulla dipendenza da chai fanno pisciare addosso
dal ridere.
Forse c’è un eccesso di sentimentalismo, e la trovata del cuore era già
stata usata qui, ma sicuramente vale l’acquisto; non solo come intrattenimento
ma anche per avere un’infarinatura su quello che sta succedendo a Kobane.
Il caso vuole che questo numero di Internazionale
ospiti anche una tavola di Joe Sacco, che solitamente trovo tremendo per quel
discorso sul graphic journalism ma
che qui è riuscito a fare delle considerazioni non banali e a porre sotto i
riflettori degli aspetti poco conosciuti della vicenda di Charlie Hebdo. Quasi meglio lui di Zerocalcare, che però inevitabilmente
vince 42 a 1.
Bravo, ottimo acquisto!
RispondiEliminaCredo che Internazionale abbia venduto un bel po' di più grazie a Zerocalcare!
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