Ultima tornata di recensioni del
materiale acquistato a Lucca. Finiamo in bellezza.
A sorpresa allo stand della
Spianelli
ho trovato Abissi, un albo fuori
serie di cui ignoravo l’esistenza, uscito a marzo 2019 sicuramente in occasione
di qualche fiera. Di foliazione e costo proporzionatamente inferiori rispetto
al resto della saga (34 pagine a 6 euro), è una parabola sulla diversità e
l’integrazione, ovviamente sempre calata nel contesto di sirene e tritoni. Invece
che dai colori, le tavole sono arricchite da suggestive sfumature di grigio.
Il volume comprende anche un
racconto illustrato, impostato come un fumetto ma è un racconto illustrato, di
Simone Delladio: molto suggestivo e soprattutto disegnato splendidamente come
se si trattasse di una serie di incisioni.
In appendice il racconto Nessun Animale di Leonardo Moretti, uno
degli autori di Sine Requie:
pur nella drammaticità della situazione evocata mi sembra che sia riuscito a
infilarci dei begli spunti umoristici. La copertina di Abissi è opera di Davide Gianfelice.
Il quarto numero di Stirpe di Pesce era presente con due cover
diverse: una regular e una variant realizzata da Tony Sandoval
venduta a un prezzo un po’ maggiorato (10 euro contro i canonici 8).
Bellissima, certo, ma io ho preferito quella psichedelica della Spianelli anche
per dare continuità alla collezione. E poi l’illustrazione della variant è
riprodotta anche in fondo alla versione regolare.
Questo quarto volume contiene tre
nuovi capitoli in cui i nodi cominciano a sciogliersi. Ritroviamo più di un
personaggio che apparentemente si era perso per strada, e la Spianelli stavolta
unisce al suo afflato lirico un bel po’ d’azione: l’aspettativa per sapere come
si concluderà la saga è stata montata con efficacia. In queste 62 pagine (lo so
che è impossibile che un albo brossurato non conti un numero di pagine
divisibile per 16, eppure è così! Anche Abissi
ha proprio 34 pagine) viene anche ospitata una storia “satellitare” di Simone
Delladio strettamente legata a quanto letto nei capitoli precedenti,
un’occasione per approfondire il mondo di Stirpe
di Pesce con nuovi elementi. In appendice c’è poi un racconto in prosa sul
tema del pacifismo scritto da Mauro Muroni, che ha anche realizzato la cover
del racconto inchiostrata dalla Spianelli. Molto interessante l’editoriale in
cui la Spianelli spiega la genesi del progetto.
I colori degli episodi di Stirpe di Pesce sono stati realizzati da
Daniela Barisone (con il supporto di Irene Villata), almeno fin dove c’è il colore:
probabilmente per una scelta stilistica congruente con quanto succede nella
storia, da pagina 39 la storia procede in bianco e nero. Le tinte della
Barisone sono forse un po’ livide e a metà del capitolo 11 diventano
evanescenti come se si trattasse di un flashback, ma comunque il risultato è
suggestivo.
La qualità di stampa mi sembra
meno buona che in precedenza, ma sempre su livelli accettabili.
Ho appena finito di leggere i quattro volumi e sono rimasto affascinato.
RispondiEliminaA proposito di pagine: se i due albi sono stati stampati insieme, le due pagine sottratte al n. 4 sono state aggiunte al fuori serie.
Sai che l'ho pensato anch'io? Però mi pare che anche qualche numero vecchio avesse proprio 62 pagine e non 64, e comunque sono stati stampati in occasioni diverse: uno a marzo e l'altro per la scorsa Lucca.
EliminaL'unico caso simile che mi era capitato era un Tarzan della Planeta DeAgostini, con una pagina in più messa apposta. Magari chiederò lumi a Laura.