giovedì 18 aprile 2024

Cosmo Classic 17: Smalto & Jonny

Sicuramente ho letto almeno un episodio della serie ma non me lo ricordo minimamente, il che fa capire quanto mi abbia colpito. Ben venga quindi questo volume della Cosmo con cui coprire una mia lacuna fumettistica e magari scoprire un capolavoro dimenticato. Almeno uno degli obiettivi è stato raggiunto.

I due protagonisti sono titolari della «Smalto & Jonny S. p. A. – Società per Assassini» e si offrono per furti, pestaggi, spionaggio, assassinî, ecc. non disdegnando di cogliere autonomamente le eventuali occasioni di fare il colpo grosso con estorsioni e rapimenti. La grottesca miseria dei due antieroi (che vivono in un carro armato dismesso e all’occorrenza anche nei bidoni della spazzatura) fa il paio col parossismo surreale dei casi in cui sono coinvolti, in un tripudio di violenza cartoonesca da cui escono sempre sani e salvi. Non ci sono ambientazioni né temi fissi, le vicende si svolgono a tutte le latitudini e possono anche sfociare nel sovrannaturale con la presenza di un licantropo. Ogni tanto c’è lo spazio per un po’ di satira politica o di costume: ai lettori ignari come me il piacere di scoprire chi, o meglio cosa, fosse Lisa Biondi. La struttura iniziale di otto tavole viene poi abbandonata negli ultimi due episodi che sono più lunghi e articolati.

Giorgio Pezzin si inventa delle trovate simpatiche che sfociano anche nel metanarrativo ma Smalto & Jonny mi sembra molto ancorata allo stile e alle tematiche dell’epoca in cui venne concepita e ciò non la aiuta a emergere, tanto meno se confrontata con Altai & Jonson con cui ha non pochi punti di contatto. È anche vero però che durò solo sette episodi e non ebbe quindi la possibilità di crescere e affermarsi come forse avrebbe potuto: secondo me gli ultimi episodi sono i migliori. Ciò detto, i disegni di Cavazzano sono stupendi e da soli valgono l’acquisto.

Data la brevità dell’esperienza, la foliazione di questo Cosmo Classic è integrata da due storie brevi sempre di Cavazzano. Vedere i suoi fumetti per Alter sarebbe stata una goduria, ma l’opera di recupero filologico è ben più rilevante così: Home in the range venne infatti pubblicata solo su Tam Tam Portfolio e in un volume dell’ANAF mentre la sfortunatissima Carcere modello approdò su Fumo di China dopo anni dalla sua realizzazione.

La prima, scritta da Alfredo Castelli, è una parodia dissacrante del western che forse con la sensibilità di oggi ha perso lo shock value che voleva avere, la seconda è una specie di thriller tragicomico scritto da Rudy Salvagnini che però presenta delle pesanti revisioni nel testo che hanno introdotto elementi del tutto estranei alla volontà dell’autore!

I redazionali di Alberto Brambilla sono puntuali e gustosi come sempre, e l’apparato iconografico che li integra è altrettanto ricco e interessante. Purtroppo le caratteristiche cartotecniche della collana non sono migliorate dai tempi di Nick Carter: la carta è assai povera e i margini dell’impaginato sono così vicini alla rilegatura che bisogna spalancare il volume per vedere tutto il contenuto delle pagine (e nel caso del testo scritto non ci si riesce sempre). Almeno la qualità della riproduzione di Smalto & Jonny è praticamente perfetta, fatta evidentemente a partire dagli originali. Ma anche nel caso delle due storie brevi di cui dichiaratamente non è stato possibile usare le tavole di Cavazzano (sicuramente per Home in the range, perse da Castelli) il risultato non è male.

8 commenti:

  1. Il Cavazzano di quel periodo era una forza della natura. Disney gli avrà dato i soldi ma gli ha tolto l'anima.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Nell'introduzione si parla infatti dell'ultimatum che gli diede la Disney/Mondadori a causa del suo stile dinamico e innovativo: o ti adegui allo stile classico o te ne vai. E lui se ne andò! Non conoscevo questo aneddoto, erano gli anni '70 e poi tornò all'ovile ma intanto fece un sacco di lavori stratosferici come questo. Brambilla cita anche alcune storie disneyane realizzate dalla coppia e io me le ricordo ancora, con quegli aerei e i sottomarini dettagliatissimi che ti facevano veramente precipitare nella storia.

      Elimina
  2. "Sicuramente ho letto almeno un episodio della serie ma non me lo ricordo minimamente"...
    Sì, ma dillo che apparivano su "Il Mago"! Sono rimasto tutto il giorno con il dubbio e solo ora che torno a casa riesco a controllare che ne possiedo un'episodio anch'io.
    Che poi non ero tanto sicuro, perché mediamente "Il Mago" faceva schifo assai, poi ogni tanto c'erano dei bei fumetti.
    Per esempio mi viene in mente "Bunker", che aveva come protagonista nientemeno che Hitler ... ora come ora non saprei nemmeno più dire se faceva schifo o se era "un bel fumetto".
    Con l'età, svaniscono le certezze. Su "Il Mago", toccava leggersi roba come "Yesup"... ma era il bello di quei tempi, no? Oggi, chi mai proporrebbe una striscia su un testa di ca°°o che forse è Gesù bambino, forse no...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io ho il vago ricordo di averlo letto in una raccolta dei lavori di Cavazzano ma non saprei proprio dire quale, ammesso che esista. Non ricordo di averlo letto su Il Mago, ma ora che mi ci fai pensare può darsi che l'abbia letto proprio lì.
      Non sarei così severo con la rivista di Zancan, per me erano un po' pesanti le strisce americane ma ha pubblicato un sacco di roba interessante. Anche lì però bisogna beccare il periodo giusto. Ma in effetti il lancio di Cavezzali, Scozzari e Panebarco controbilancia qualsiasi cosa buona uno possa avere fatto, tipo scoprire Vittorio Giardino e Giacinto Gaudenzi.

      Elimina
    2. Su Scò!-Zzari la pensiamo in modo un po' diverso ma non voglio rivangare l'argomento.
      Su Panebarco ti do ragione, eppure all'epoca (avrò avuto, non so, 10-11 anni) lo leggevo volentieri perchè pensavo 'Cazzo, questo lo potrei disegnare anch'io', e infatti lo disegnavo, sul diario scolastico.

      Elimina
    3. Ma al di là dei disegni era anche pesantino come testi... sul serio lo apprezzavi da decenne?

      Elimina
    4. Beh ricordo che rifeci tutta una storia di Panebarco chiamata "l'invasione", pubblicata su un supplemento del Mago in piccolo formato, i testi non erano pesantini ma erano di molto def... definitivamente adatti per un bimbo di 10 anni

      https://www.panebarco.it/paneblog/linvasione/

      Io gli voglio bene, a Panebarco.

      Elimina
    5. Fintantoché non disegna gli voglio bene pure io.

      Elimina