Se mi sono interessato al recente ciclo dei Teen Titans per i testi di Waid, di questo di Flash mi interessavano i disegni di Deodato Jr. Ahimè, non ricordavo l’ultima sua prova che avevo visto… Anche qui tanto, troppo computer e scelte discutibili di composizione delle tavole. Ma andiamo con ordine.
Mentre Wally West ha una “tranquilla” vita familiare con tanto di figli iperveloci (nuovo status del personaggio o è uno dei tanti mondi alternativi che finirà tra un po’?) qualcosa sta succedendo alla Forza della Velocità, la fonte a cui attingono i velocisti dell’universo DC per muoversi più veloci della luce. Nel mentre Gorilla Grodd e il suo esercito di scimmioni intelligenti fanno rilevazioni in giro per l’America. Come scopriamo sin dall’inizio grazie a uno che ho scambiato per Batman, la soluzione a vari casi che possono far collassare l’universo è eliminare tutti i velocisti!
Si scopre che a forza di stuprare le leggi della Fisica l’azione di Flash ha attirato delle entità temporali inorganiche che ritengono che la sua azione di incasinamento del tempo fosse un tentativo di invocare delle altre entità da loro venerate. Seguendo il filo delle varie sottotrame Flash giunge in una realtà in cui il tempo non esiste, ma è giusto un tassello di una trama piuttosto complessa che oltretutto (dannazione!) manco termina col sesto episodio.
Mentirei se dicessi di aver capito tutto il technobabble di cui è infarcita la storia, e la mancata conoscenza di molti personaggi dell’universo di Flash mi ha precluso la comprensione di certe parti, ma la storia è comunque suggestiva e Simon Spurrier scrive ottimi dialoghi.
Il grosso limite di questo fumetto sono i disegni. Il frutto del ricorso al computer sono anatomie irrealistiche con gli arti dislocati e i deltoidi sproporzionati (giusto per citare la cosa più evidente) e neonati che fluttuano tra le braccia delle madri mentre li allattano – e non perché sanno levitare: il programma che ha usato deodato Jr. li ha “costruiti” così. Inoltre, al di là delle imprecisioni e del senso di artificiale, i disegni sono troppo freddi e cupi per una serie che nonostante momenti quasi splatter ha anche una marcata componente ironica se non proprio umoristica, come succede coi fumetti moderni di supereroi: l’incontro tra Thunderheart e Liberty Belle è totalmente rovinato dalla freddezza di Deodato Jr. E con tutte le possibilità offerte dal computer non poteva “disegnare” Gorilla Grodd e i suoi sgherri con qualche pelo in più rispetto a quelle quattro pennellate in croce? Oltre ai disegni in sé, Deodato Jr. ha ancora il vizio di dividere le tavole in tante vignette anche se raffigurano un unico soggetto, che così risulta spezzato, e continua ad aggiungere vignette più piccole ai margini delle tavole dando l’impressione che tutto esploda (anche quando la situazione non lo richiede) o che ci sia qualcosa di nascosto da scoprire (ma non c’è).
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