giovedì 6 giugno 2024

Il Viaggio della Madreperla Seconda Parte: Caccia agli Orchi

Le suggestioni tolkieniane che avevo ravvisato nel primo volume mi sembrano ancora più manifeste. Forse è solo una mia impressione, però questo nuovo episodio si apre guarda caso con un flashback che svela parte dei retroscena della storia, dopodiché si delibera che sarà proprio l’improbabilità degli eroi la trovata giusta per contrastare la minaccia mortale, il gruppo si divide per intraprendere percorsi diversi, lo Stregone Amaranto si comporta un po’ come Grima Vermilinguo, ci sono dei simil-ent (beh, già Lorenzo lo era), la Madreperla è in effetti un po’ un Palantir…

Sia come sia, scopriamo che lo spregevole Stregone Amaranto (non è quello dello scorso episodio: quello era vestito di blu) ha condannato il suo popolo tradendolo per il misterioso invasore che sta conquistando le Isole Sommergibili. I suoi concittadini si sono quindi magicamente trasformati nella Madreperla che sta guidando i protagonisti e trasmette queste e altre informazioni alla Corte dei Miracoli. Il piano del tremendo avversario prevede di soggiogare i quattro orchi delle Isole e al momento gliene manca solo uno: la Zàrfaga. Nella loro saggezza, la Signora del Teschio e l’altro simil-Palantir Artaud dispongono di formare due gruppi: uno per trovare l’ultimo orco e impedire che venga sottomesso e l’altro per avvertire gli abitanti di Kenac. Del secondo fanno parte Lino, l’erborista Rupert incontrato alla fine dello scorso episodio e la new entry Sigfrida, una maniscalca forzuta. Ma Lino & co. non li vedremo quasi più nel corso del fumetto, perché i riflettori saranno puntati su Aurelia, Lorenzo (che scopriamo saper parlare) e un’altra new entry della Corte dei Miracoli: la pianta rabdomante/esploratrice Bosca.

Per essere un fumetto jeunesse non mancano situazioni drammatiche e si percepisce una forte sensazione di tragedia incombente. Anche la possibilità della morte non viene taciuta, anzi è proprio il destino di un personaggio di contorno. Ciò detto, non manca nemmeno un po’ di umorismo e soprattutto c’è tantissima inventiva che restituisce il suo bravo sense of wonder, per quanto come mi pare di aver chiarito Il Viaggio della Madreperla sia molto derivativo.

Parte grafica deliziosa come nel primo volume: forse senza la colorazione ad acquerello i disegni di Nicolás Arispe non sarebbero poi apparsi granché, invece con quei colori e quelle sfumature che spettacolo le scene tra le nuvole e nel profondo del bosco.

2 commenti:

  1. Ho un libro di Arispe, sempre Logos, in bianco e nero e lo trovo stupendo. Mi fido del tuo giudizio e prenderò anche qualcosa a colori.

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    1. La bandella di destra dell'ultimo libro del Viaggio della Madreperla cita una caterva di libri dell'autore usciti per #Logos, magari recupero qualcosa anche se alcuni titoli mi inquietano un po'.
      Occhio che questa serie di tre teoricamente è per bambini. In fumetteria comunque mi hanno detto che anche tanti adulti l'hanno comprata e apprezzata.

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