Mi permetto di integrare il divertente e interessantissimo volume di Alfredo Castelli con altri “fumettisti d’invenzione” e simili.
In grassetto le categorie in cui ho inserito la singola segnalazione e la pagina di riferimento del testo originale.
CARTOONIST COME PROTAGONISTA – SERIE (pag. 19)
COVER (IDEM)(Stati Uniti 2018, nel comic book omonimo, © Jinxworld Inc., spionaggio)
Brian Michael Bendis
(T), David Mack (D)
Suo malgrado, e a sua insaputa, il fumettista Max Field viene arruolato dalla CIA per delle missioni internazionali. La sua frenetica frequentazione delle varie convention in giro per il mondo gli fornisce un’ottima copertura. L’entità e la natura delle missioni vengono lasciate alla fantasia del lettore ma probabilmente se David Mack si fosse degnato di disegnare qualcosa di più corposo delle sintetiche silhouette che ingolfano Cover la narrazione sarebbe stata più chiara.
Il contesto permette a Bendis di passare in rassegna un vasto campionario di fumettisti di cui non nasconde le nevrosi. Anche l’amico fraterno di Field, Owen James, è un disegnatore e ha realizzato quello che spera sarà il nuovo Matrix: Berlin Squad. Un ruolo fondamentale è ricoperto dal bulgaro Essad Sinns, molto apprezzato da Field come disegnatore, che lavora per un’agenzia concorrente della CIA e rapisce e picchia il protagonista. Nomi di fantasia citati di sfuggita sono quelli di Jay Tyler, Benedict Reeves, Stan Chever e H. T. Whittaker. Ma ci sono anche camei di disegnatori reali come Peach Momoko e Frank Miller, per quello che si riesce a capire dalla sintesi estrema di Mack.
Pseudofumetti: Field si è fatto un nome con Ninja Sword Odyssey, probabilmente il “fumetto” (che in realtà è un
racconto illustrato) di cui vediamo dei lacerti e che finisce per diventare una
metafora della vita del protagonista. Max sta anche elaborando un progetto più
ambizioso su una donna astronauta ispirata all’agente Julia che lo ha coinvolto
nelle operazioni della CIA. Come riportato sopra, Owen James sta realizzando Berlin Squad mentre Sinns ha realizzato
God’s Score, le copertine per la
ristampa di Roguestar e alla fine se
ne uscirà con Covr, senza la “e”,
fumetto ispirato proprio ai fatti narrati in Cover. Altri titoli sparsi sono Supa
Fly di Jamie Za, Galaxy Universe di
Jonah Barton, Teri Tyga, Johnny Thundercrash, Torto Unseen e Raygo-9.
CINEMA (pag. 81)
CHIKYU KOGEKI MEIREI - GOJIRA TAI GAIGAN (GODZILLA CONTRO I GIGANTI)
(Giappone 1972, fantascienza)
Regia: Jun Fukuda; sceneggiatura: Shinichi Sekizawa, con Iroshi
Ishikawa (Gengo Odaka), Haruo Nakajima (Godzilla), Tomoko Umeda (Machiko)
A seguito del rifiuto delle sue idee per nuovi personaggi, il mangaka Gengo Okada segue il consiglio della fidanzata karateka e va a lavorare in un parco dei divertimenti a tema kaiju. Qui però si trova coinvolto in una vicenda fantascientifica insieme ad altri personaggi tra cui un hippie giapponese (!): il luna park è in realtà la testa di ponte di un’invasione aliena. Per fortuna intervengono Godzilla e il suo sodale Anguirus per fermare i mostri inviati dai Nebulani – non senza difficoltà: pare sia uno dei film in cui Godzilla viene malmenato di più.
Pseudofumetti: mal interpretando le richieste del suo editor di qualcosa che faccia spaventare i bambini, Gengo gli sottopone gli sketch di un “mostro dei compiti a casa” e uno che è una specie di mamma rompipalle; quest’ultimo somiglia in maniera sospetta alla sua fidanzata Machiko.
CARTOONIST COME COPROTAGONISTA OCCASIONALE – ONE SHOTS IN PUBBLICAZIONI ANTOLOGICHE (pag. 56)
RONALD
RABBIT
(Stati Uniti
John Pound
Ronald Rabbit è un coniglio antropomorfo protagonista di un fumetto in cui è regolarmente bersagliato dagli scherzi pesantissimi degli altri personaggi e per questo uccide il suo autore John Pound per prenderne il posto. Ronald sogna la gloria che gli darà il suo lavoro ma, come nei classici fumetti dell’orrore della EC Comics a cui si ispira questa storia, la sanguinolenta vendetta post-mortem è dietro l’angolo.
Pound è una figura piuttosto interessante della scena statunitense: esordisce come fumettista underground per poi dedicarsi all’illustrazione, all’animazione e alla produzione digitale automatica di immagini; inoltre pare abbia contribuito alla nascita del San Diego Comic-Con.
Pseudofumetti: nel suo delirio di onnipotenza Ronald immagina varie
reinterpretazioni di prodotti famosi basati sulla sua figura: tra i fumetti
spiccano Ronald’s Comix, Ronald’s Stories, Super Ronald, Bunny Comix,
Rabbit Funnies, Rabbit Thrills, King Ronald Comics,
Ronald of the Jungle, Son of Ronald, Rabbit Love Comix, Ronald and
the Pirates, Ronald Rabbit - - Secret
Agent, Elastic Rabbit, Sgt. Rabbit and his screaming Bilgerats, Ronald’s House of Fear, Death
Rabbit Comix.
CARTOONIST COME COPROTAGONISTA OCCASIONALE – FUMETTI SERIALI (pag. 28)
JELLY NIGHT (IDEM)(Stati Uniti
Brendan McCarthy e autori vari
Duke Hussy, un po’ maschio, un po’ femmina, un po’ animale, forse anche un po’ robot, va a fare la spesa e indulge a comprare qualche fumetto. Questi costituiranno i piatti forti del numero 12 di Solo dedicato all’autore britannico Brendan McCarthy coadiuvato occasionalmente da Trevor Goring e dagli sceneggiatori Robbie Morrison, Jono Howard e Tom O’Connor.
La carrellata di pseudofumetti
(che poi essendo stati stampati davvero finiscono per diventare reali)
contempla delle versioni di alcuni personaggi della DC Comics firmate da
«Ditranko», probabile crasi tra Ditko e Steranko. Tra le produzioni originali ci sono The Lord of Nothing (rapido sguardo alla vita di un supereroe
barbone), la transessuale Toby che
avrebbe dovuto essere esclusa dal fumetto, lo one pager umoristico metanarrativo The Time of Your Life, la striscia umoristica con vago sottotesto
politico Crossed Clouds, un’avventura
dell’agente mistico Johnny Sorrow ricattato
dal clero e una meditazione senza titolo su lettore e oggetto letto a firma
Billy Mummy.
Robbie Morrison scrive il pezzo più interessante, ovvero la cronaca del suo ultimo incontro con Lionel Percival, un presunto fumettista operante negli anni ’60 e morto da poco in un incendio. Non riuscendo più a capire se l’episodio di Batman letto da bambino con delle mani scorporate guidate da una mano gigante sia veramente esistito o solo un sogno, il narratore gli commissiona una storia a tema e alcune tavole si salveranno dall’incendio.
Verso la fine dell’albo una versione alternativa di Duke Hussy entrerà in scena mal interpretando i suggerimenti quantistici di Flash e quindi non meritandosi un fumetto proprio.
Un pot-pourri bello incasinato, insomma, che lo stesso autore McCarthy invita a non prendere troppo sul serio nell’ultima storia Slouch World in cui due cosplayer visitano la sua tomba di meta-pazzo che nella vita non ha mai creato niente.
Pseudofumetti: oltre a quelli già citati vengono menzionati o mostrati Penny Drops, Girly Man, Billy Mummy (ma Billy Mummy figura anche come autore), Reverse Bizarro, The Sign e Chimps, quest’ultimo un chiaro omaggio alla band virtuale Gorillaz di cui fa parte Jamie Hewlett, collega di McCarthy. Inoltre si parla di un ipotetico nuovo fumetto sul Quarto Mondo di Jack Kirby realizzato tramite un medium.








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