domenica 17 settembre 2023

Danger Street 1: Le Colpe dei Giusti

Inizialmente pensavo che si trattasse di una serie o miniserie per rendere omaggio a personaggi meno che minori dell’universo DC “revisionandoli”, anche se non mi tornava il fatto che dei perfetti sconosciuti condividessero la scena con il Dottor Fate e i Nuovi Dei, che conosco pure io. E poi non c’era un giusto equilibrio né di potere né di atmosfera: alcuni protagonisti sono persone comuni (anche con connotati umoristici), altri sono supereroi più canonici, almeno uno mi sembra che venga da un contesto fantasy, e poi come anticipato ci sono i potentissimi Nuovi Dei.

Informandomi un pochino ho scoperto che quella che ha fatto Tom King è stata quasi un’operazione degna dell’OuLiPo: ha preso tutti i personaggi che comparvero nella testata 1st Issue Special e li ha fatti convivere insieme in una trama comune.

Varie storie quindi si intrecciano: i monelli che imperversano nella Danger Street del titolo, creazioni effimere nientemeno che di Jack Kirby, si imbattono nel deserto fuori città in un gruppetto di supereroi di seconda fila che hanno raccolto l’elmo del Dottor Fate e le istruzioni per usarlo in modo da vincolarvi Darkseid. Le cose non vanno come previsto e compare sulla scena un altro dei Nuovi Dei, che blatera qualcosa sul fatto che il cielo stia cadendo, cosa che porterà a far intervenire Orion. La formula per attivare l’elmo è stata ottenuta dal Green Team, che ha appena assunto come anchorman l’identità civile di Creeper per diffondere le idee destrorse del gruppo sensibilizzando la popolazione sull’incombente minaccia degli Outsiders. Uno dei ragazzi di Danger Street ci ha lasciato la pelle, e quindi una poliziotta locale, cioè Lady Cop, indaga. Nel mentre un Manhunter viene inviato sulla Terra per ammazzare i membri del Green Team ma, al di là delle implicazioni morali nell’eliminare dei ragazzini (per quanto stronzi), le cose non vanno come dovrebbero, anche perché i giovani miliardari hanno come guardia del corpo Codename: Assassin.

La vicenda è probabilmente più semplice di quello che si vuole far sembrare e finirà con l’ennesimo ritorno all’ordine (ci sono di mezzo i Nuovi Dei e altre figure consolidate nella mitologia DC: non si possono toccare le fondamenta, no?), ma tutti questi personaggi in scena ingarbugliano un po’ la matassa. Immagino che per un amante dei supereroi il fascino risieda non tanto nello sviluppo della trama quanto nel vedere delle versioni “Ultimate” di personaggi poco o per nulla conosciuti – ma anche di quelli un po’ più famosi. Roba pensata per gli archeologi della DC Comics più che per un lettore occasionale che magari può essere irretito dalle copertine artsy o dal nome di Tom King. Questo primo arco di sei episodi è inoltre solo la presentazione dei personaggi (e a malapena: gli Outsiders non sono quelli di Batman), e francamente mi sono sentito preso in giro a restare in sospeso in attesa degli sviluppi futuri. Fa poi ridere il fatto che l’ennesima storia di supereroi fatta con lo stampino sia indirizzata a un pubblico maturo e poi le parolacce vengono censurate. La scelta di far narrare la storia dall’elmo di Fate come se fosse una fiaba (la poliziotta sarebbe una principessa, Creeper un orco, i Nuovi Dei draghi, ecc.) rende il tutto ancora più infantile.

Al di là dell’idea originale alla base del progetto (che però si apprezza solo conoscendo i retroscena), io salverei solo i disegni di Fornés, ma a ben guardare non è che siano poi questo granché. Troppo poco per pensare di interessarmi al seguito, tanto meno al prezzo a cui lo venderà la Panini.

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