martedì 15 marzo 2011

le serie di Robin Wood in Italia - (da Fucine Mute 55) KEVIN


Nei bei tempi andati in cui ancora si pensava che Robin Wood scrivesse tutti i suoi fumetti (ma qualche indiscrezione già trapelava grazie a nippurweb.com.ar) avevo scritto un lungo pezzo su Wood che si concludeva con l’elenco delle sue serie arrivate in Italia. «E speriamo di non aver scritto troppe idiozie» dicevo per introdurlo su Fucine Mute 51. Ecco, appunto, colgo l’occasione del blog per aggiornare e correggere alcune cose...
E ovviamente per ampliare la lista con le nuove serie di Wood comparse sui settimanali dopo il 2002.

Kevin (Skorpio 1/87)

Kevin Codrington è il giovane rampollo di una nobile famiglia inglese, che un richiamo magico e irresistibile spinge verso l’Africa. Per una volta un giovane protagonista di Wood non si ritrova con la famiglia sterminata e costretto all’esilio, ma è lui a partire di sua volontà. In Egitto troverà (forse) la spiegazione del perché di quella sua carnagione scura e del suo strano temperamento. All’inizio l’avventura si svolge in Europa e Kevin ha come compagni due di quei personaggi a tutto tondo che solo Wood sa creare: il vecchio egiziano Meduth ed il colossale marinaio Skog. Giunto in terra d’Africa, Kevin si convertirà all’Islam e diverrà addirittura un tuareg. Maturato dall’esperienza libererà se stesso e le popolazioni oppresse dal suo gemello demoniaco Michael/Leahcim. Kevin è un’ottima saga di “avventura per l’avventura”, in cui non mancano alti momenti di tensione e situazioni velate di mistero molto suggestive. I disegni di Garcia Seijas, poi, sono semplicemente divini [Negli ultimi episodi fu aiutato da Oswal]. Purtroppo il disegnatore abbandonò la serie a quattordici episodi dalla conclusione e quest’ultima parte fu affidata ad Angel Fernandez, che seppe comunque fare un buon lavoro. Probabilmente è questo cambio di disegnatore ad aver bloccato per il momento la possibilità di una ristampa di Kevin (e d’altronde gli episodi di Fernandez furono recuperati dopo anni dall’ultimo di Garcia Seijas, a testimonianza di quanti dubbi possa aver avuto l’Eura). Peccato, perché questa saga è una tra le più belle e suggestive di Robin Wood.

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