domenica 8 febbraio 2015

Jack Cross



Non so come mi sia sfuggito questo volume di Warren Ellis stampato già nel settembre 2013. Forse a suo tempo l’avrò ordinato ma la distribuzione avrà fatto cilecca, ma non è da escludersi che all’epoca abbia preferito risparmiare 14 euro dato il periodaccio. Comunque adesso l’ho recuperato.
Jack Cross è un thriller spionistico che a tratti mi ha ricordato la serie televisiva 24. L’anonimo John viene richiamato in servizio come “Jack Cross” per una missione che coinvolge una cellula impazzita di agenti della CIA, che dalla roccaforte di Saddam Hussein recuperò un’arma sperimentale, un DSN (dispositivo di squilibrio neurologico), per utilizzarlo guarda caso proprio durante una manifestazione pacifista a San Francisco organizzata dallo stesso John/Jack.
“Jack Cross” indaga con metodi brutali e autoritari mettendo in luce non tanto il marcio quanto la scarsa organizzazione dei servizi di sicurezza statunitensi, frammentati e in competizione tra di loro. Alcune azioni che compie sembrano quasi sovrumane e chissà che l’epiteto «geneticamente sporco» che gli affibbia un nemico non stia a indicare qualche origine fantascientifica del protagonista.
Lato disegni, Gary Erskine è un disegnatore di quelli che piacciono a me: realista, rigoroso, dettagliato. Purtroppo occasionalmente risulta un pochino legnoso e i suoi personaggi sembrano essersi messi in posa forzata. È straniante, poi, vedere che ha riciclato le stesse identiche inquadrature anche a distanza di una sola pagina. Ovviamente non è da escludere che siano scelte volute per dilatare il tempo percepito dai personaggi, come avviene in effetti anche con l’altro espediente di passare ai raggi x certe sequenze.
Jack Cross è una lettura piacevole, più a livello concettuale che spettacolare, che mi è sembrato non abbia esaurito in questi quattro episodi tutte le sue potenzialità: ci sarebbe da far luce sul passato e sui genitori di John/Jack, introdotti a malapena, così come sul suo rito autolesionista. E infatti apprendo da una rapida ricerca su internet che questa prima parte avrebbe dovuto essere l’introduzione di una serie che poi non è più partita. Peccato.

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