E così finalmente è uscito e l’ho letto – già ieri, ho dovuto riorganizzare
un po’ le idee prima di scriverne. È stato uno dei fumetti per cui ho nutrito
più aspettative. Non è un capolavoro ma è comunque una piacevole lettura.
L’Eroe e la Leggenda è una storia che corre su due binari, da
una parte c’è l’azione vera e propria (solida, classica, documentata) e
dall’altra una cornice che serve a contestualizzare e a gettare una nuova luce
sulla vicenda portante che ha Tex per protagonista. A seconda dell’umore, della
predisposizione e della cultura fumettistica del lettore la storia può essere
vista come una boutade, come un sentito
omaggio o come un’operazione di decostruzione mitografica – non originalissima
ma condotta con grande competenza e professionalità.
Nel 1913 un vecchio Kit Carson racconta a un giornalista il suo primo
incontro con Tex Willer: nell’arco di una sola giornata Tex, già navajo
onorario, è riuscito a sgominare una banda di trafficanti d’armi, a salvare la
proverbiale Indiana Bianca e a devastare
la tribù bellicosa dei comanche a cui le armi erano destinate, quest’ultima
parte grazie un combattimento a singolar tenzone e in barba all’esercito che è
intervenuto attirato a sua volta dall’esca che Tex aveva preparato per i
comanche.
Da questo riassunto apparirà evidente come Eleuteri Serpieri abbia forse
voluto introdurre un po’ d’ironia, e nel farlo si è appropriato dello stile del
Tex mensile («non riconosco
l’autorità di questo gambe gialle» dice Tex rivolto a un dragoon). Che sia voluta o no, questa esagerazione è funzionale al
colpo di scena finale che riguarda la cornice del racconto, la parte che ho
gradito di più.
Sulla parte grafica è superfluo soffermarsi: Eleuteri Serpieri è sempre
Eleuteri Serpieri. Le tavole di fumetto sono però solamente 38 contro le 46
canoniche che era lecito aspettarsi da un volume che ricalca il formato
franco-belga. Ma ben nove pagine sono state necessarie a Mauro Boselli e
Ferruccio Giromini per dichiarare, ribadire e ripetere che questo è un elseworld (o what if) e quindi il lettore abituale non deve scandalizzarsi o
preoccuparsi per la sorte del “suo” Tex, quello “vero”.
Fatto salvo il bel finale, per me qualche tavola in più avrebbe giovato al
godimento della storia principale, che senza momenti di pausa mi è sembrata un
po’ troppo frenetica. Tutto sommato, visto che le pagine sono poche più di 32
questa prova avrebbe anche potuto apparire in un Color Tex.
A 6,90€ il volume (cartonato e di gran formato) è ovviamente poco meno che
regalato, ma purtroppo presenta due difettucci: il lettering è fatto col
computer e la carta non è patinata, smorzando quindi la definizione e la vivacità
dei disegni e dei colori di Eleuteri Serpieri. Anche per questo forse sarebbe
stato meglio presentarlo su un Color Tex
limitando eventualmente lo spazio a disposizione degli altri disegnatori. Tanto
più che L’Eroe e la Leggenda è
inserito nella collana semestrale dei Romanzi a Fumetti e quindi immagino si
sia trattato di una pubblicazione una
tantum data l’eccezionalità del disegnatore e il maggiore perimetro di
vendite che può garantire.
il solito iper critico! Il volume è un capolavoro, e non solo per il finale che sorprende, commuove e ti getta una luce completamente nuova e diversa su tutta la storia di Tex.
RispondiEliminaIo non ho visto francamente l'ironia. E il gesto centrale di Tex nei confronti del comanche è un colpo per il lettore texiano. Che fa discutere, inevitabilmente. E le rughe di Carson? Mi hanno emozionato tantissimo!
Ma ne scriverò sul blog a breve. Devo ancora metabolizzare e riprendermi.
Piaciuto mi è piaciuto, ma per me non è un capolavoro.
EliminaSai mica se qualcuno tipo Bao o Rizzoli ne farà una versione deluxe? Ci voleva la carta patinata per Eleuteri Serpieri...