domenica 15 marzo 2015

Cosmo Color USA 12 - Le Armi del Meta-Barone 1 (?): Senza-Nome



Solo io l’ho trovato con una settimana di ritardo? Comunque:
Le Armi del Meta-Barone è il seguito de La Casta dei Meta-Baroni e immagino che il progetto originario fosse quello di dare inizio a una nuova serie che però si è arenata qui. Il fumetto è esattamente quello che mi aspettavo da Jodorowsky e Charest, anzi addirittura meglio.
Sopravvissuto all’iniziazione rituale dei Meta-Baroni, Senza-Nome è impegnato in una cerca per conto degli Intra-Dormienti che risiedono al centro dell’onfale, il cuore del suo universo a forma ottagonale, e che riescono a pacificare le menti degli abitanti della galassia coi loro influssi onirici. Una razza di «vampiri psichici dalla potenza formidabile», gli HulzGemelli, minaccia di «alterare le leggi dell’universo», e per questo è necessario che Senza-Nome trovi 4 armi (ehm, io però ne ho contate solo 3...) in grado di fermarli, da qui il titolo del volume. Un’ennesima declinazione del viaggio iniziatico da parte dell’autore dell’Incal, ulteriormente arricchita da elementi freudiani non banali, rimandi esoterici e trovate originali: l’omnigraal, una delle armi che il Meta-Barone deve recuperare, fa perdere la memoria e quindi chi lo possiede deve avere qualcuno che gli ricordi chi è e cosa sta facendo.
I disegni di Travis Charest sono spettacolari e poco importa se si è servito massicciamente del computer (e se lo dico io...). Il lavoro di cesello è impressionante e anche se la narrazione dovesse latitare (e non dico che lo fa ma si sa che davanti a disegni troppo belli c’è sempre qualche anima semplice che li accusa di leziosità) c’è l’immane suggestione di vignette e tavole doppie incredibilmente evocative.
Il passaggio del testimone a Zoran Janjetov avviene in maniera inevitabilmente traumatica. Il collaboratore storico di Jodorowsky offre una prova comunque dignitosa ma ben distante dalla esaltante grandeur di Charest. Ho riscontrato inoltre in Janjetov una declinazione eccessivamente caricaturale di alcuni elementi: quando mai il Meta-Barone ha avuto quelle sopracciglia?
Le Armi del Meta-Barone resta purtroppo una gemma isolata e da antefatto della saga che avrebbe potuto generare (si intuisce che ognuno degli otto angoli dell’universo avrebbe dovuto costituire materiale per altrettanti volumi) è finito per diventare uno one shot isolato. Potrebbe anche darsi che il volume sia il risultato del rimaneggiamento e dell’integrazione di un altro progetto ancora, visto che alla storia portante è stata aggiunta un’introduzione realizzata da Janjetov e che il corpus delle tavole di Charest è stato letterato in maniera molto diversa dal resto – o forse solo questa versione della Cosmo ha le nuvolette ellittiche con un piccolo parallelepipedo nero in cima?

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