Temevo il peggio. Lo spunto di partenza di questo fumetto, un reality show per supereroi, oltre a
essere banale (prima cosa che mi è venuta in mente: i Thunderbolts di Ellis e Deodato Jr.) mi sembra una sonora
minchiata. Preso quindi solo per i disegni del redivivo Bryan Hitch, l’ho
trovato meglio del previsto.
America’s got Powers è in ogni caso una rimasticatura di idee
e concetti preesistenti e già sfruttati altrove ma è stata comunque una lettura
non sgradevole.
«Diciassette anni fa», come scritto nell’incipit, a San Francisco è caduta
una misteriosa pietra che ha fornito di superpoteri i nascituri (vedi Rising Stars di Straczinsky) che nel
corso degli anni sono stati inseriti in un progetto di studio per saggiarne i
poteri (vedi Supreme Power sempre di Straczinsky)
che si è concretizzato nel reality show
del titolo (vedi New Warriors pre-Civil War), in cui devono affrontarsi e
superare prove molto violente rimettendoci non di rado le penne (vedi una
caterva di film d’azione anni ’80) mentre vengono valutati da supereroi più
interessati al merchandising che alle gesta eroiche, forse eroi solo di
facciata (vedi X-Force di Milligan)
allo scopo di entrare a far parte dell’unica squadra ufficiale di supereroi
americana (vedi The Boys di Ennis). Ovviamente
c’è sotto qualcos’altro e sicuramente i militari ci hanno messo lo zampino
(vedi Ultimates di Millar). Il
giovane Tommy Watts, nonostante sia stato irradiato dalla pietra pure lui, non
ha nessun potere e conduce una vita abbastanza grama nel ricordo del fratello
che invece morì misteriosamente proprio quando stava per vincere una edizione
del programma: ma sarà proprio lui a salvare la situazione rivelando (oddio,
per adesso facendo intuire) la sua vera natura quando il gioco andrà fuori
controllo e metterà a rischio anche la vita degli spettatori (vedi Cenerentola
e in generale tutte le fiabe).
Nonostante la pesante impressione di déja
vu e alcuni elementi forse troppo legati alla cultura statunitense come la
spettacolarizzazione ossessiva degli eventi, America’s got Powers è una lettura scorrevole e abbastanza
piacevole.
Ai disegni Bryan Hitch fa un lavoro spettacolare, non lesinando sui
dettagli e sulla ricerca delle inquadrature e delle pose più originali.
Ovviamente con uno stile così realistico e meticoloso come il suo gli
occasionali e fisiologici cedimenti risaltano di più che nelle tavole di
colleghi meno bravi (cioè praticamente tutti gli altri) ma sono un prezzo molto
basso da pagare per godersi queste tavole.
Peccato che il formato brossurato, sicuramente più elegante di un semplice
spillato, renda difficile (o deleterio per la conservazione del fumetto)
godersi le molte tavole doppie.
Nonostante le previsioni si continua.
Oh Luca, devi rallentare, leggi troppo veloce e io non posso leggermi le tue recensioni perché assolutamente voglio evitare qualsiasi spoiler, poi me le devo recuperare tutte in seguito. Oh Luca, devi rallentare, il Bradi Pit non ti ha insegnato niente?
RispondiEliminaE' il ritmo frenetico della rete, bisogna stare sul pezzo... e sono ancora indietro con la tabella di marcia per Michel Vaillant e Zenith. Comunque spoiler non ne metto se non opportunamente criptati.
RispondiEliminaMi hai segnalato una cosa... che sicuramente salterò :D
RispondiEliminaOddio, io pensavo di prenderlo... Dai, se è così ammmerrricano magari mi piace :)
RispondiEliminaMoz-