A una prima occhiata non si
presenta bene questo nuovo volume della collana I Grandi della Scienza a
Fumetti: è decisamente smilzo, non ci sono redazionali e i disegni dei fratelli
Cannon (tra cui Zander, quello che ha collaborato con Alan Moore e che viene
erroneamente chiamato «Zender» nella bandella) sembrano drammaticamente
caricaturali.
Per fortuna l’impressione cambia con
la lettura e T-minus si rivela un
fumetto coinvolgente e ben congegnato, cosa che non sempre è riuscita all’onnipresente
Jim Ottaviani. Vengono passati in rassegna i vari lanci sperimentali che
vennero realizzati in America e in Russia a partire dal 1957, con alcuni
flashback che spiegano le origini del desiderio di raggiungere la luna, e hanno
per protagonisti anche autori di fantascienza. La contrapposizione tra i due
blocchi è in effetti il motore principale della storia e ciò che mantiene vivo
l’interesse del lettore, anche se circa a metà volume la vicenda tende un po’ a
sfilacciarsi per il tempo di qualche sequenza.
Le tavole sono organizzate con
delle sidebar in cui vengono
riportati i dati tecnici dei singoli lanci (o più spesso tentativi di lancio) e
la trama è tutta tesa verso il successo del luglio 1969, con il costante countdown che viene ricordato nelle
tavole. In ultima analisi i disegni sono molto efficaci: puliti ed espressivi.
Le semplificazioni del tratto ci sono, ma virano più verso uno stile elaborato
come quello di Charles Burns piuttosto che nel caricaturale tout-court.
In definitiva T-minus merita senz’altro l’acquisto,
per quanto con le sue 124 pagine di fumetto in bianco e nero sia il volume meno
conveniente della collana!
Rettifica: a quanto pare Kevin Cannon non è fratello di Zander.
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